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    Ursula von der Leyen da Davos: il futuro dell’Ucraina si chiama Europa

    Ursula von der Leyen da Davos: il futuro dell’Ucraina si chiama Europa
    Ieri la geopolitica è stata protagonista al World Economic Forum. Al summit di Davos sono intervenuti importanti leader politici di tutto il mondo tra cui anche la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, la quale ha fatto il punto sul conflitto tra Mosca e Kiev a poco più di un mese dal secondo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina. Von der Leyen ha dichiarato che “la Russia non è riuscita a raggiungere i suoi obiettivi strategici” e quindi quello di Putin è “innanzitutto un fallimento militare”.
    Kiev negli ultimi nove mesi non ha messo a segno offensive significative ma dall’inizio dell’invasione i progressi sono stati tanti e von der Leyen li ha ricordati: “L`Ucraina ha cacciato la Russia dalla metà dei territori che aveva catturato, ha respinto la flotta russa del Mar Nero e ha riaperto un corridoio marittimo per consegnare il grano al mondo”. Ma soprattutto, “l’Ucraina ha mantenuto la sua libertà e indipendenza” ha affermato la presidente della Commissione. Mentre si avvicinano la elezioni europee del prossimo giugno, von der Leyen ha voluto rimarcare il fatto che gli ucraini hanno bisogno di sapere “che, con la loro lotta, guadagneranno un futuro migliore per i loro figli. E questo futuro migliore dell`Ucraina si chiama Europa”. A fine 2023 sono cominciati, infatti, i negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Ue, un risultato che permetterà di dire all’Europa di aver risposto “all’appello della storia”.
    Il 2024, tuttavia, rimane fortemente incerto, perlomeno sul campo di battaglia. Secondo L’Institute for the study of war (Isw), “la Russia si sta preparando a lanciare una nuova offensiva nelle prossime settimane una volta che il terreno nell’Ucraina meridionale e orientale congelerà”. Un attacco che questa volta dovrebbe prevedere l’utilizzo di “unità d’assalto aviotrasportate” da far sbarcare nelle retrovie ucraine. Secondo il vice capo dell’agenzia dell’intelligence militare ucraina, Vadym Skibitsky, Mosca sta mobilitando circa 1.000-1.1000 reculte al giorno grazie alla promessa di stipendi che possono arrivare a circa 1.700-1.900 dollari al mese.

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