domenica, Novembre 24, 2024
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    Produzione industriale in calo del 3,1% a novembre

    Produzione industriale in calo del 3,1% a novembre
    La produzione industriale ha subìto un calo significativo nello scorso mese di novembre, con una diminuzione del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È quanto emerge dai dati riportati dall’Istat. La tendenza negativa si è verificata in tutti i comparti industriali, mettendo in evidenza una situazione preoccupante per l’intera economia del Paese.
    I dati dell’Istat evidenziano che l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dell’1,5% rispetto al mese di ottobre 2023 e dello 0,8% nella media del trimestre settembre-novembre rispetto ai tre mesi precedenti. Tutti i comparti industriali, senza eccezioni, hanno registrato una diminuzione della produzione, dove i beni strumentali hanno avuto una variazione negativa dello 0,2%, i beni intermedi e i beni di consumo hanno subìto una diminuzione dell’1,8%, mentre il settore dell’energia è stato il più colpito con una flessione del 4,0%. Alcuni settori nello specifico hanno subìto cali maggiori, come quello del legno, della carta e della stampa (-12,7%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-9,3%) e la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-8,5%).
    Un altro aspetto che desta preoccupazione è l’aumento dei costi dell’energia, perchè nonostante la diminuzione complessiva della produzione industriale, il settore dell’energia ha registrato un incremento del 1,0%, mentre i beni strumentali hanno evidenziato un aumento dello 0,6%. Ciò non è stato tuttavia sufficiente compensare la diminuzione dei beni di consumo e dei beni intermedi, entrambi in calo del 5,7%.
    Le prospettive economiche internazionali restano incerte, con le tensioni geopolitiche e le condizioni finanziarie globali che continuano a imporre situazioni restrittive per famiglie e imprese. Nonostante una leggera ripresa del potere d’acquisto delle famiglie nel corso dell’anno appena concluso, la propensione al risparmio rimane ancora simile ai livelli pre-pandemici. Questo indica che le famiglie italiane sono ancora prudenti nelle loro spese e investimenti, il che influisce negativamente sui consumi e sull’economia nel suo complesso.
    Le associazioni dei consumatori hanno criticato il governo per la situazione attuale. Si sottolinea il calo in tutti i comparti industriali e la flessione dei beni di consumo come un segnale preoccupante per l’industria italiana. Si attribuisce il calo della produzione industriale all’elevato livello dei prezzi in Italia, che ha colpito la spesa e i consumi delle famiglie. Si sottolinea l’importanza di intervenire sui prezzi per tutelare il potere d’acquisto dei cittadini, sostenere i consumi e l’industria, il commercio e l’economia nel suo complesso.
    Pietro Broccanello

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