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    Crescono retribuzioni in Italia, ma inflazione supera la crescita.

    Crescono retribuzioni in Italia, ma inflazione supera la crescita.
    Secondo il rapporto retribuzioni di Odm Consulting, società di Gi Group Holding specializzata in consulenza HR e indagini retributive, le retribuzioni in Italia sono in crescita, registrando un aumento del 3,7% rispetto al 2022. Questo rappresenta un incremento rispetto al trend di crescita del 2,8% dell’anno precedente.
    Nonostante questa tendenza positiva, il potere di acquisto dei cittadini risente ancora dell’impatto dell’inflazione, che continua a crescere a un ritmo superiore rispetto all’aumento delle retribuzioni, anche se con un tasso inferiore rispetto al 2022.
    Il rapporto rileva anche un persistente gap retributivo di genere in Italia, questione ormai sempre più discussa in tutto il mondo e rispetto alla quale molte aziende hanno già adottato politiche di diversity e inclusion. Secondo gli ultimi dati disponibili, il gap si attesta al 10,7%, mantenendosi in linea con l’anno precedente, il che significa che le donne continuano a ricevere retribuzioni mediamente inferiori rispetto agli uomini per lavoro di pari ruolo o responsabilità.
    Il problema della disparità di genere non si limita solo al gap retributivo. L’Italia presenta anche una situazione sfavorevole per quanto riguarda l’occupazione femminile in quanto tale. Il tasso di occupazione delle donne tra i 15 e i 64 anni è del 51,1%, al di sotto della media europea che si attesta al 64,9%, un fattore che indica che in Italia le donne sono meno rappresentate nel mercato del lavoro rispetto ad altri Paesi europei, perlomeno per quanto certi settori o certe posizioni di rilievo nell’ecosistema aziendale.
    Allo stesso tempo l’Italia presenta un tasso di inattività femminile del 43,6%, superiore alla media europea del 30%. Ciò significa che un numero significativo di donne italiane non è attivamente coinvolto nel mercato del lavoro, contribuendo alla disparità di genere in termini di occupazione. In questi termini giocano sicuramente una molteplicità di fattori, tra cui quelli culturali e il numero di figli per ciascun nucleo familiare.
    Sarà necessario promuovere sempre di più politiche e misure volte a ridurre il gender pay gap, come l’introduzione della trasparenza salariale, la promozione di iniziative di formazione e sviluppo per le donne e la creazione di un ambiente lavorativo inclusivo che favorisca la parità di opportunità, come appunto varie realtà (soprattutto multinazionali o di grandi dimensioni) hanno iniziato a fare.
    Pietro Broccanello

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