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    GUERRA ALLA PROPRIETA’ PRIVATA

    GUERRA ALLA PROPRIETA’ PRIVATA

    Klaus Schwab, economista tedesco, è il fondatore e presidente del “World Economic Forum”, famoso per il suo incontro annuale a Davos, in Svizzera, che attira ricchi imprenditori, capi di Stato e politici di tutto il mondo, oltre a intellettuali e giornalisti, per discutere le questioni più importanti e urgenti del pianeta, soprattutto nei settori della salute e dell’ambiente.

    Il “Great Reset” è una proposta del Forum economico mondiale del 2021 per ricostruire l’economia in modo sostenibile dopo la pandemia di Covid-19 presentato dallo stesso Klaus Schwab. Le direttrici fondamentali della proposta del grande reset sono la creazione delle condizioni per un’economia degli stakeholder, ovvero basata su una visione di impresa comune a livello globale in funzione del bene comune.
    Gli aspetti chiave sono crescita verde, più intelligente e più equa. Il progetto si pone quindi l’obiettivo di migliorare il capitalismo rendendo gli investimenti più orientati al progresso reciproco.
    Gli investimenti di chi? Della grande finanza speculativa miliardaria. Un ristretto gruppo di privati e della finanza internazionale che determina le direttive dell’economia globalizzata a cui la politica si adegua. Una teoria complottista tendenzialmente di destra molto criticata dall’élite ben pensante che la critica come priva di ogni fondamento.

    Ma veniamo a questi giorni. La direttiva finale, che Klaus Schwab ha scritto nero su bianco al termine dell’ultimo Wef 2024, recita: «Mentre l’umanità si dirige ulteriormente verso un futuro post-carbonio, il popolo deve accettare che mangiare carne e la proprietà privata sono cose semplicemente insostenibili». Una non celata volontà di dichiarare guerra alla proprietà privata di auto e immobili che inquinano e di cambiare le abitudini alimentari per attaccare allevatori e agricoltori che già oggi protestano in tutta Europa nel silenzio della stampa allineata. Prepariamoci al cibo green, alle bistecche artificiali e a mangiare larve di insetti e farine di grilli, poiché gli allevamenti non avranno lunga vita. Gli enormi investimenti di Bill Gates sui campi agricoli dovrebbero destare qualche sospetto. La richiesta europea agli agricoltori di abbandonare le proprie storiche aziende in cambio di contributi è già una triste realtà.

    Una iniziativa economica sana dovrebbe sorgere dal basso – come ha scritto Maurizio Milano sulla Nuova Bussola Quotidiana – “A partire dalle persone concrete, inserite in famiglie e in comunità, per poi svilupparsi secondo logiche sussidiarie nei vari corpi intermedi, qui ci troviamo di fronte a una visione distopica fondata su un’antropologia distorta e conseguentemente su una sociologia “rovesciata”. Una prospettiva atomistica e materialistica, centralistica e dirigistica, dove i “migliori” vorrebbero guidare dal centro e dall’alto”.

    Giovanni Zola

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