La guerra nella Striscia di Gaza dura da quasi cinque mesi ed entrambi gli schieramenti negli ultimi giorni stanno facendo i conti con alcune crepe interne. Secondo il canale israeliano Channel 14, alcuni membri dell’unità informativa dell’IDF (Forze di difesa israeliane) si sarebbero dimessi tra cui una figura di spicco, il tenente colonnello Daniel Hagari, portavoce e volto noto a livello globlae. I motivi addotti sono di natura “professionale e personale”. Quanto accaduto riguarderebbe un numero non piccolo di funzionari militari, un fatto insolito visto che tali dimissioni arrivano in un momento in cui non c’è una chiara prospettiva per la fine del conflitto e per la liberazione degli ultimi ostaggi in mano ad Hamas.
Nel frattempo, secondo un funzionario di Hamas citato dal Wall Street Journal, l’organizzazione terroristica palestinese autrice del massacro del 7 ottobre ritiene propizia la data di sabato 10 marzo, primo weekend del Ramadan, per raggiungere un accordo che comporti il cessate il fuoco nella Striscia assieme a uno scambio di ostaggi israeliani e detenuti palestinesi. Ma anche Hamas ha problemi al suo interno. La leadership è sempre stata divisa e contesa tra diverse personalità e una di queste, Yahya Sinwar, sembra sparito. Questo è un problema perché Sinwar è il leader di Hamas a Gaza e secondo il Wall Street Journal, che cita funzionari egiziani e qatarioti, Sinwar non sarebbe in contatto da almeno una settimana con gli altri vertici dell’organizzazione.
Appare improbabile la conclusione di un accordo per il cessate il fuoco senza l’avallo di Sinwar il quale avrebbe fatto sapere alla leadership politica di Hamas che non c’è fretta per assicurarsi un accordo sugli ostaggi. Alcuni osservatori temono che Sinwar spinga per un’offensiva israeliana durante il Ramadan, sperando che questo provochi una reazione dei palestinesi in Cisgiordania.