Algeria, luogo ideale per l’ automotive italiano?
Durante un recente evento tenutosi nella sede dell’Api Torino, Abdelkrim Touahria, ambasciatore algerino in Italia, ha invitato con fervore gli imprenditori piemontesi operanti nel comparto automotive a valutare l’Algeria come area di investimento per la fabbricazione di componenti auto.
Questo invito arriva in un periodo chiave per l’industria automobilistica, che si trova ad affrontare una significativa transizione verso l’ecosostenibilità, in linea con le direttive europee di interrompere la vendita di auto tradizionali entro il 2035. E tale cambiamento sta già influenzando il settore in Piemonte, noto per i suoi 15 miliardi di euro in esportazioni.
L’invito dell’ambasciatore algerino rivolto all’industria automobilistica piemontese trae impulso anche dall’importante iniziativa di Stellantis, che ha recentemente annunciato un investimento di 200 milioni di euro per l’apertura di uno stabilimento proprio in Algeria, a Orano, dedicato alla produzione di modelli Fiat. Questa decisione di Stellantis si inserisce in una strategia più ampia che prevede il lancio di sei modelli Fiat sul mercato algerino, evidenziando un impegno verso il reshoring e una più intensa cooperazione industriale tra Europa e Nord Africa.
Il governo algerino mira a sfruttare le competenze dell’industria automobilistica piemontese per rafforzare il proprio settore automobilistico, ancora incentrato sui motori endotermici. E proprio in questo contesto, è stato annunciato un invito alle piccole e medie imprese piemontesi, in gran parte dipendenti da Stellantis, a partecipare al Forum Automotive algerino del prossimo 15 aprile a Orano. Un simile contesto offre quindi all’industria piemontese l’opportunità di esplorare nuove vie per l’espansione e l’innovazione. L’Algeria emerge, in questo scenario, come un possibile cruciale punto di riferimento per una strategia di diversificazione, aperta alle nuove dinamiche di crescita nel settore automobilistico.
Foto di Lenny Kuhne su Unsplash