La regione si distingue a livello nazionale per diverse best practice in termini di sostenibilità ambientale, grazie all’analisi in dettaglio dalla nuova piattaforma CIRO, realizzata da Italy for Climate in collaborazione con Ispra, che offrendo un quadro completo delle performance climatiche regionali, supporta le Amministrazioni locali nel processo di decarbonizzazione dei propri territori e nel raggiungimento degli obiettivi climatici.
È la Lombardia ad aggiudicarsi la performance sui nuovi impianti ad energia rinnovabile migliore d’Italia, con 18,2 kW per km quadrato installati nel 2022, molto più alti della media nazionale di 10,2, oltre a ottimi risultati in termini di Comunità energetiche attivate nel 2022, pari a 7 nuove unità. Positive anche la quota di edifici in classe A (pari al 14%), fra le più alte d’Italia, e le prestazioni registrate dal settore industriale in rapporto al valore aggiunto prodotto, in termini di emissioni di gas serra, di consumi di energia e di consumi elettrici, che con il 56% porta la regione al secondo posto in Italia, dopo le Marche.
Questi sono solo alcuni degli elementi che qualificano la performance climatica della Lombardia, esaminata in dettaglio dalla nuova piattaforma CIRO (Climate Indicators for Italian RegiOns), realizzata da Italy for Climate – centro studi della Fondazione per lo sviluppo sostenibile – in collaborazione con Ispra, che raccoglie, analizza con indicatori originali e mette a confronto dati e buone pratiche ambientali adottate dalle Regioni italiane per guidarle nel processo di decarbonizzazione dei propri territori. Uno strumento intuitivo e fruibile con cui Italy for Climate intende fornire al dibattito pubblico e alle Amministrazioni locali un quadro completo e aggiornato che consenta di identificare, per singola regione e in confronto alle altre, gli elementi di forza, le aree di miglioramento e le migliori pratiche da adottare attraverso 26 indicatori articolati in diverse aree tematiche.
“Per guidare con successo un territorio verso la transizione energetica è essenziale avere una visione completa dell’andamento dei principali indicatori climatici della regione, per identificare quali sono le aree che richiedono lo sviluppo di strategie mirate ed efficaci per mitigare e affrontare la crisi climatica – spiega Andrea Barbabella, Coordinatore di Italy for Climate -. Con quest’obiettivo, insieme a Ispra, abbiamo voluto sviluppare una piattaforma di condivisione di dati e buone pratiche, selezionando 26 indicatori chiave, molti dei quali frutto di specifiche elaborazioni originali, per una lettura intuitiva e comprensibile dei principali indicatori in gioco”.
8 le aree tematiche di CIRO che individuano le migliori performance della Lombardia in dettaglio: emissioni, energia, rinnovabili, edifici, industria, trasporti, agricoltura e vulnerabilità. Per quanto riguarda le emissioni di gas serra pro capite, la regione registra una performance leggermente peggiore della media nazionale, da ritenersi non così negativa trattandosi di una delle Regioni più industrializzate d’Italia; gli assorbimenti naturali, in rapporto alla superficie, sono in linea con la media nazionale.
Sul fronte dell’energia, il mix energetico presenta maggiori consumi di gas e minori consumi di petrolio rispetto alla media nazionale, oltre che un consumo di carbone pari a zero; i consumi di energia finale pro-capite sono di poco superiori alla media nazionale e anche su questo pesa la forte industrializzazione e l’alto fabbisogno di riscaldamento degli edifici. Le performance sui nuovi impianti ad energia rinnovabile sono le migliori in Italia, con 18,2 kW per km quadrato installati nel 2022, molto più alti della media italiana (10,2), ed è ottimo anche il numero di comunità energetiche attivate nel 2022 (pari a 7); meno positiva la performance sulla quota di consumi energetici da FER, ancora inferiore alla media nazionale. Buona la performance sul numero di automobili, il terzo più basso in Italia (con 629 auto ogni mille abitanti, contro una media nazionale di 681); anche le emissioni pro-capite dei trasporti e la quota di immatricolazioni di auto elettriche sono migliori della media nazionale, mentre è meno positivo il risultato sui passeggeri trasportati con TPL in rapporto alla popolazione. Molto buona la quota di edifici in classe A (pari al 14%), fra le più alte in Italia, mentre meno positive sono le performance in termini di emissioni pro capite, di consumi di energia pro capite e di quota di consumi elettrici, tutte mediamente peggiori della media nazionale anche a causa dell’alto fabbisogno di riscaldamento per questioni climatiche. Molto positiva anche la performance del settore industriale in rapporto al valore aggiunto prodotto dalla Lombardia, sia per le emissioni di gas serra del settore che per i consumi di energia; anche la quota di consumi elettrici dell’industria (56%) è la seconda più alta in Italia, dopo le Marche.
Nota dolente il settore agricolo, che in Lombardia registra performance peggiori della media nazionale mediamente su tutti gli indicatori, ovvero nelle emissioni pro capite, nel numero di bovini allevati in rapporto alla popolazione, nell’uso di fertilizzanti e nella quota di agricoltura biologica. Ed infine, dal punto di vista della vulnerabilità, le perdite della rete idrica in Lombardia (pari al 30%, contro una media nazionale del 42%), sono le più basse d’Italia dopo la Valle d’Aosta ed è anche bassa la quota di popolazione residente in aree a rischio alluvione; meno positiva la performance in termini di consumo di suolo gli impatti in termini di numero di eventi estremi in rapporto alla superficie.