In Italia, gli animali da compagnia hanno superato numericamente la popolazione umana, raggiungendo i 65 milioni nel 2023. Questo aumento è stato documentato nel Rapporto di Assalco-Zoomark, che verrà presentato ufficialmente all’Interzoo di Norimberga. Tra questi, cani e gatti sono le specie più diffuse nelle case italiane, sebbene i pesci e gli uccelli rappresentino una quota maggiore di questa popolazione animale. L’incremento nel numero di piccoli mammiferi, come ratti e conigli, riflette un adattamento agli spazi abitativi ridotti e a un minor onere economico per le famiglie.
Il settore dell’alimentazione per cani e gatti ha registrato un incremento significativo, superando per la prima volta i tre miliardi di euro nel 2023, con una crescita del 13,4% rispetto all’anno precedente. Il rapporto dettaglia come i cani rappresentino il 55,3% di questo mercato, con un incremento del 15,7% sul 2022, mentre i gatti coprono il 44,7% con un aumento del 10,7%. Sebbene meno rilevante in termini di fatturato, anche il segmento degli alimenti per piccoli animali mostra una crescita, aumentando del 5,8% e raggiungendo i 14 milioni di euro nel 2023. Questi dati evidenziano non solo l’importanza economica dei pet nel mercato italiano, ma anche la crescente sensibilità verso le necessità nutrizionali specifiche delle diverse specie.
Le spese per l’alimentazione e le cure veterinarie degli animali da compagnia sono gravate da un’aliquota IVA del 22%, considerata alta dato il carattere essenziale di questi servizi. Le associazioni animaliste, dei consumatori e le principali associazioni veterinarie spingono per una riduzione dell’IVA al 10%, in linea con le normative europee che consentono aliquote agevolate per i prodotti alimentari per animali. Questo cambiamento non solo ridurrebbe il costo a carico delle famiglie, ma potrebbe anche influenzare positivamente il tasso di abbandoni, spesso motivati da difficoltà economiche.