sabato, Novembre 23, 2024
More
    Home Prima pagina GenZ e lavoro: cambiano le priorità

    GenZ e lavoro: cambiano le priorità

    Quando si parla di lavoro, i giovani sembrano avere un’idea molto diversa da quella dei loro genitori. Uno studio di Area Studi di Legacoop e Ipsos, condotto su un campione rappresentativo di giovani dai 18 ai 34 anni, sembra confermarlo.

    “L’esperienza del COVID – commenta Simone Gamberini, presidente di Legacoop – ha spinto un po’ tutti a riflettere sulle priorità della propria vita. Valori, tempo, risorse e famiglia: da tre anni osserviamo come cambiamenti forse in atto da tempo siano accelerati e modifichino il senso delle nostre scelte”.

    Dal Report FragilItalia “I giovani e il lavoro” emerge che il lavoro si attesta all’ottavo posto nella scala delle priorità degli under 35, mentre ai primi posti si collocano la famiglia (60%), l’amicizia (54%) e l’amore (50%). Infatti, continua Gamberini “Il mondo giovanile è profondamente attraversato da questi mutamenti evidenti, per esempio, in tutta la sfera relativa al lavoro e al suo senso”.

    Per i giovani intervistati, il lavoro è visto come una fonte di reddito (per 6 giovani su 10), per la metà rappresenta invece un’opportunità di crescita e per il 45% è un modo per affermare la propria indipendenza. Ai giovani è stato inoltre chiesto di valutare gli elementi attrattivi e i disincentivi che favoriscono la scelta di un posto di lavoro e l’allontanamento da un altro.

    Tra i timori, il 40% teme di essere sfruttato, il 28% ha paura di non avere più tempo libero, mentre il 24% indica gli orari di lavoro come possibile criticità.

    Diversamente, tra i fattori attrattivi vi sarebbe la remunerazione adeguata (39%), seguita dall’opportunità di fare esperienza (31%) e dall’avere un capo capace di ascoltare e di riconoscere i meriti dei dipendenti (29%).

    Quando si parla di lavoro ideale, i giovani sembrano dare maggiore importanza al trattamento economico (25%), all’autonomia e all’indipendenza (24%) alla flessibilità dell’orario lavorativo e alla stabilità del posto di lavoro (23%). L’avere buoni rapporti con i colleghi e con i superiori è indicato dal 20% degli intervistati.

    Un lavoro di concetto è preferito dal 65%, favorito dai laureati, a tempo pieno (64%) ma flessibile (62%) con possibilità di smart working (57%).

    Infine, la retribuzione favorita prevede una base fissa e una componente variabile legata al raggiungimento degli obiettivi (30%) mentre il 26% preferisce uno stipendio fisso associato a un piano di welfare aziendale come forme di previdenza complementare o pacchetti di sostegno alla famiglia.

    Ciò che emerge è quindi una predilezione verso impieghi flessibili ma che siano in grado di garantire stabilità senza perdere di vista il giusto tempo per sé stessi.

    Most Popular

    Oltre 118.000 imprese italiane a rischio usura: un fenomeno allarmante

    Negli ultimi tempi, l'Italia sta affrontando un preoccupante aumento del numero di aziende in difficoltà economica, con oltre 118.000 imprese esposte al rischio di...

    “Le Monde”: l’economia tedesca in crisi preoccupa Brescia e la sua industria

    In un approfondimento firmato dal giornalista Allan Kaval e pubblicato dal prestigioso quotidiano francese Le Monde, si esplora il legame tra Brescia, una delle...

    Ucraina, Volodymyr Zelensky a Fox News: “Al momento non abbiamo forze per respingere Putin ai confini del 1991”. L’ipotesi è di riprendersi la Crimea...

    Dopo quasi tre anni di guerra e centinaia di migliaia di morti, gli ucraini continuano a resistere all'aggressione russa, ma fanno anche i conti...

    2024: Un’analisi del PIL Regionale e le sfide per l’economia italiana

    L'aggiornamento autunnale di Banca d'Italia ha mostrato un rallentamento significativo nell'economia lombarda, con una crescita del PIL contenuta allo 0,4%, segnando una netta discontinuità...

    Recent Comments