Anche durante i periodi più bui, quando i tassi di disoccupazione erano alle stelle, il medesimo problema veniva ogni volta evidenziato dalle imprese e dai datori di lavoro: le difficoltà nel trovare personale.
Anche oggi, quando ormai la crisi dovuta alla pandemia ed il conseguente rincaro dell’energia sembrano acqua passata, le difficoltà nel reperimento di manodopera resta un problema.
Lo stesso peculiare dato è stato infatti evidenziato dal presidente di Confcooperative Maurizio Gardini: “Le imprese sono pronte ad assumere, ma circa la metà delle figure professionali è introvabile: a marzo 2024 su 447 mila posti di lavoro, il 47,8% è stato di difficile reperimento”.
Secondo l’indagine condotta da Confcooperative, infatti, nonostante la crescita degli occupati sono rimasti stabili gli inattivi – cioè coloro che non hanno o non stanno cercando lavoro nel periodo analizzato – così come i Neet – coloro che non sono impiegati in alcuna forma di istruzione, lavoro o formazione professionale – che si attesterebbero a oltre 2 milioni di individui potenzialmente occupabili.
“Le nostre 17.000 associate” ha precisato Gardini “danno lavoro a 540.000 persone, potrebbero assumerne altre 30.000, ma non trovano figure qualificate”.
Andrea Valsecchi