L’Unione Europea ha recentemente emesso un parere motivato in risposta a una denuncia presentata dall’Italia contro l’Austria per alcune misure unilaterali che riguardano il passaggio dei tir attraverso il Brennero, noto valico alpino. Queste misure includono restrizioni sulla circolazione notturna e settoriale, oltre a limitazioni invernali e di “dosing” per i veicoli pesanti. Secondo la Commissione, tali misure limitano la libera circolazione delle merci, diritto fondamentale garantito dall’UE, e non trovano piena giustificazione nemmeno sotto il profilo ambientale o di sicurezza stradale, ambiti in cui Vienna aveva cercato di ancorare la propria difesa.
Le tensioni tra Italia e Austria per il controllo al Brennero non sono nuove, e nel corso del 2023, la Commissione Europea ha tentato di mediare la disputa organizzando sei incontri tra i due Paesi, purtroppo senza successo. A seguito di una valutazione dettagliata delle posizioni di entrambi, che includeva sia osservazioni scritte che orali, l’UE ha concluido che le restrizioni imposte dall’Austria sono parzialmente ingiustificate e potrebbero discriminare le imprese non austriache. Di fronte a questa situazione, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano ha espresso grande soddisfazione per il sostegno europeo e ha annunciato l’intenzione di procedere con un ricorso alla Corte di giustizia dell’Unione Europea.
Sebbene l’adozione del parere motivato da parte dell’UE consenta all’Italia di avviare un’azione legale contro l’Austria, entrambe le nazioni hanno ancora la possibilità di raggiungere una soluzione amichevole. La Commissione, nel suo ruolo di mediatore, ha ribadito la propria disponibilità a supportare un tale sforzo, auspicando che si possa arrivare a una risoluzione che rispetti i diritti e gli obblighi derivanti dal quadro giuridico europeo. Nel frattempo, il percorso verso la Corte di giustizia UE rimane una strada aperta per l’Italia, conformemente all’articolo 259 dei Trattati dell’UE.