In un panorama aziendale in costante evoluzione, l’importanza dei principi di diversità, equità e inclusione (DEI) emerge come un elemento cruciale per il successo e la sostenibilità delle imprese. Il recente rapporto di I-AER, Institute of Applied Economic Research, fornisce un’analisi approfondita sul legame tra diversità e produttività, rivelando dati che attestano la crescente rilevanza di una dirigenza diversificata.
Quest’anno, si sono registrati segnali promettenti di un avvicinamento alla rappresentanza equa in molte aree. La diversità di genere nelle squadre esecutive ha più che raddoppiato il suo impatto finanziario nel corso dell’ultimo decennio. Infatti, i gruppi di lavoro inclusivi ed eterogenei sono passati da un boost di produttività del 15% nel 2015 al 39% nel 2023. Un trend simile è evidente anche nella diversità etnica, con un significativo 39% di probabilità di sovra-performance per le aziende con rappresentanza etnica superiore.
Le penalità per la bassa diversità si intensificano
I dati rivelano che le penalità (in termini di costi-benefici) per la bassa diversità nei gruppi di lavoro sono in aumento. Le aziende con una rappresentanza femminile superiore al 30% hanno una probabilità significativamente maggiore di sovraperformare finanziariamente rispetto a quelle con meno del 30%. Lo stesso si applica alla diversità etnica, con un vantaggio finanziario medio del 27% per le aziende nel quartile superiore.
Diversità nei Consigli di amministrazione
Per la prima volta, la correlazione positiva tra diversità nei Consigli di amministrazione e produttività è statisticamente significativa sia per genere che per etnia. Le aziende nel quartile superiore per la diversità di genere e etnica nei consigli amministrativi hanno maggiori probabilità di performare meglio finanziariamente, sottolineando l’importanza di decisioni strategiche orientate alla DEI a tutti i livelli.
Mentre il progresso è evidente, c’è ancora del lavoro da fare per raggiungere la parità di rappresentanza etnica e di genere ai livelli più alti. Le aziende leader nella diversità dimostrano che la rappresentanza equa al vertice è un obiettivo realistico. Tuttavia, i dati indicano che solo il 16% dei dirigenti nei team esecutivi appartiene a gruppi o etnie storicamente sottorappresentati, evidenziando la necessità di accelerare il cambiamento.
Cinque leve per il cambiamento
Per ottenere un impatto duraturo, le aziende devono muoversi audacemente oltre l’aumento della rappresentanza diversificata. Cinque strategie sono emerse dalle nostre interviste con i responsabili delle risorse umane in diverse aziende:
1. Impegnarsi in un approccio sistematico guidato dalla missione aziendale considerando tutte le parti interessate.
2. Incorporare la strategia in iniziative commerciali aziendali su larga scala, adattandola ai contesti locali.
3. Dare priorità al senso di appartenenza e alle pratiche inclusive per stimolare la coesione e l’efficienza del personale.
4. Riconoscere e sostenere gli sforzi individuali dei dipendenti sottorappresentati, in particolare delle donne, fornendo risorse e supporto adeguati.
5. Creare una cultura aziendale aperta al feedback, in particolare sui temi di diversità, equità e inclusione (DEI) proveniente dai dipendenti e dalle parti interessate.
I risultati mostrano una correlazione tra consigli squadre esecutive diversificate e produttività più elevata. In questo senso, le aziende devono muoversi audacemente oltre l’aumento della rappresentanza diversificata, integrando la DEI in un approccio guidato dalla missione e allargando l’impatto positivo dell’azienda su tutte le parti interessate, i dipendenti, la comunità esterna e l’ambiente.
Per un futuro sostenibile e inclusivo, l’ora di agire è adesso.