Ad aprile, l’Italia ha raggiunto un traguardo storico nel campo delle energie rinnovabili, coprendo il 51,2% del fabbisogno elettrico nazionale, rispetto al 36% dello stesso mese del 2023. Questo risultato segna un significativo progresso nel settore delle rinnovabili, mai toccato prima in condizioni normali. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, la produzione nazionale netta è stata pari a 20,4 miliardi di kWh, con una domanda totale di 23,5 miliardi di kWh, in aumento dell’1,1% rispetto all’anno precedente. Tale incremento è attribuibile, in parte, all'”effetto Pasqua”, che ha comportato due giorni lavorativi in più e una temperatura media mensile superiore di 1,5°C rispetto ad aprile 2023.
Il primato nella produzione di energia rinnovabile è stato determinato principalmente dalla ripresa dell’idroelettrico, che ha visto un aumento del 197,5% rispetto ad aprile 2023, grazie alle abbondanti precipitazioni piovose e nevose degli ultimi mesi. Anche il fotovoltaico ha registrato una crescita significativa del 19,5%, dovuta principalmente all’aumento della capacità installata. In contrasto, la produzione geotermica ed eolica ha subito una leggera diminuzione, rispettivamente dello 0,9% e del 3,4%. Inoltre, la produzione termoelettrica è calata del 16,6%, contribuendo a ridurre l’impatto delle fonti non rinnovabili sul totale.
Nonostante l’aumento della domanda di energia, il dato destagionalizzato e corretto per gli effetti di calendario e temperatura indica una stabilità nei consumi elettrici. La crescita della capacità degli impianti rinnovabili nel 2024, con un incremento di 2,35 GW (+45% rispetto all’anno precedente), suggerisce la possibilità di superare i 5,7 GW raggiunti nel 2023. Con l’estate alle porte, l’Italia potrebbe avvicinarsi alle performance della Germania e della Spagna, che nel 2023 avevano superato il 50% di produzione elettrica da fonti rinnovabili, confermando un trend positivo nel panorama energetico europeo.