Secondo il rapporto annuale della Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (COVIP), al termine del 2023, il panorama dei fondi pensione in Italia è articolato in 302 entità, suddivise in 33 fondi negoziali, 40 fondi aperti, 68 piani individuali pensionistici (PIP) e 161 fondi pensione preesistenti. L’anno ha segnato una continuazione nel consolidamento del settore, soprattutto per i fondi preesistenti, che hanno visto una riduzione di 30 entità rispetto all’anno precedente, più che dimezzando il loro numero dal 1999. Questo processo ha portato a una crescita della dimensione media dei fondi, favorendo l’efficienza e l’adozione di economie di scala a beneficio degli iscritti. Questi sviluppi sono supportati dalla conformità ai più elevati standard di organizzazione interna dettati dalla Direttiva (UE) 2016/2341, conosciuta come IORP II, la cui implementazione è attentamente monitorata dalla COVIP.
Al termine del 2023, gli iscritti ai fondi di previdenza complementare hanno raggiunto i 9,6 milioni, con un incremento del 3,7% rispetto all’anno precedente. Questa cifra rappresenta il 36,9% delle forze di lavoro in Italia. I fondi negoziali mostrano il maggior aumento, con 3,9 milioni di iscritti, segnando un +5,4% rispetto al 2022. Questo aumento è in gran parte attribuibile al meccanismo dell’adesione contrattuale e all’incremento delle iscrizioni nel settore pubblico tramite il silenzio-assenso. Per quanto riguarda i fondi aperti e i PIP, gli iscritti sono rispettivamente 1,9 milioni (+5,9%) e 3,9 milioni (+1,7%), mentre i fondi preesistenti contano 656.000 iscritti.
La distribuzione di genere tra gli iscritti evidenzia una predominanza maschile del 61,7%, con una maggiore concentrazione (72,7%) nei fondi negoziali. Le donne, tuttavia, rappresentano il 42,6% e il 46,6% degli iscritti nei fondi aperti e nei PIP, rispettivamente. Dal punto di vista dell’età, la maggior parte degli iscritti si concentra nelle fasce di età intermedie, con il 47,8% tra i 35 e i 54 anni e il 32,9% che ha almeno 55 anni. Negli ultimi anni, la quota di iscritti giovani (fino a 34 anni) è aumentata, raggiungendo il 19,3% nel 2023. Le decisioni di iscrizione in questa fascia d’età sono spesso influenzate dalle scelte familiari, mirate a stabilire una base previdenziale per i giovani. Questa tendenza riflette una crescente consapevolezza dell’importanza di iniziare la pianificazione pensionistica da giovani.