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    Milano, i commercianti di corso Buenos Aires bocciano ciclabile e prossimi lavori per verde e marciapiedi

    Dall’indagine condotta da Confcommercio Milano tra gli associati emerge il disastroso impatto della pista ciclabile sull’andamento degli affari per gli operatori del corso: l’85% dichiara cali di fatturato (per la metà superiori al 30%). E quasi il 70% dei commercianti valuta negativamente anche gli interventi previsti per il posizionamento di arbusti e alberi lungo il corso, percentuale che sale all’82% in tema di allargamento dei marciapiedi. Meghnagi, vicepresidente Confcommercio Milano: “Nessuna sorpresa”.

    In tempo di esami di maturità è una doppia bocciatura quella che arriva dai commercianti di corso Buenos Aires per la famigerata “ciclabile della discordia” così come per gli interventi previsti nei prossimi mesi per verde e marciapiedi. A dirlo sono i risultati del sondaggio condotto da Confcommercio Milano tra le imprese associate che operano lungo il noto corso milanese.
    Dall’indagine emerge un giudizio critico sul progetto di riqualificazione che prevede il posizionamento di alberature e la realizzazione di nuove aree pedonali i cui lavori, finanziati dalle risorse PNRR, partiranno entro l’estate per una durata annunciata di un anno e mezzo. In particolare, il 68% delle attività commerciali intervistate di corso Buenos Aires è poco (29%) o per nulla (39%) soddisfatto del previsto posizionamento di vasche con arbusti e alberi lungo il corso. Solo il 10% degli intervistati è invece molto soddisfatto, e il 22% dei commercianti soddisfatto. La valutazione critica cresce poi sull’allargamento dei marciapiedi: 82% (poco soddisfatto il 38%, per nulla soddisfatto il 44%).

    Ma ancora più duro è il giudizio che le attività commerciali riservano alla pista ciclabile di corso Buenos Aires e al suo impatto, che si somma al malcontento diffuso per l’assenza di un numero adeguato di aree per il carico e scarico merci e i problemi di accessibilità dovuti alla mancanza di parcheggi destinati ai disabili. Per il 93% degli operatori interpellati, infatti, il giudizio sulla ciclabile protetta con cordoli è nettamente negativo, con una percentuale del 70% per nulla soddisfatto e il 23% che si dichiara poco soddisfatto. Fortemente negativa anche l’opinione sulle conseguenze per il traffico veicolare con la realizzazione della pista ciclabile: 92% (per nulla soddisfatto il 69%, poco soddisfatto il 23%).

    Una bocciatura che certamente non giunge inaspettata. Del resto, i commercianti stanno già facendo i conti da tempo con la ciclabile di corso Buenos Aires e hanno ben chiaro quanto abbia impattato sui flussi del corso e sull’andamento delle proprie attività. Il 68% di loro, infatti, ravvisa una diminuzione dei passaggi di persone, calati dal 10 al 30%. C’è solo un 9% degli intervistati che invece ha registrato un incremento (dal 10 al 20%), mentre il 23% ritiene che la ciclabile non abbia influito in alcun modo sui flussi di persone lungo il corso dello shopping milanese. Più drastico il giudizio sulle conseguenze economiche: l’85% delle attività commerciali ha dichiarato di aver subito un calo del fatturato (per il 46% con un calo superiore al 30% e per il 39% con una diminuzione fra il 10 e il 20%).

    Per Gabriel Meghnagi, vicepresidente di Confcommercio Milano e presidente Rete associativa ed Ascobaires, non sorprende il giudizio complessivamente negativo emerso dal sondaggio, piuttosto preoccupa la durata effettiva dei nuovi interventi previsti sul corso: “Il rischio è di aggravare ulteriormente la situazione di difficoltà che le attività commerciali del corso già registrano per l’impatto della pista ciclabile – commenta -. Con possibili conseguenze negative sull’occupazione delle oltre 3mila persone che in corso Buenos Aires lavorano”. Preoccupante anche il costante aumento in corso Buenos Aires degli spazi commerciali sfitti, attualmente oltre 30: “Restiamo sempre disponibili al confronto – conclude Meghnagi -: abbiamo chiesto all’assessora comunale alla Mobilità Arianna Censi di venire sul corso e verificare direttamente qual è l’opinione degli operatori che, in corso Buenos Aires, svolgono la loro attività”.

     

    Micol Mulè

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