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    Bellanova: 600 mila immigrati da regolarizzare per i lavori nei campi

    La ministra: “O si parte con la raccolta o le aziende faranno marcire i prodotti nei campi. Nessuno vieta agli italiani di presentarsi come raccoglitori, ma la verità è che non lo fanno”.

    Sul problema dei campi senza mani la Bellanova è perentoria: “Quello che ho posto ai colleghi della maggioranza, e su cui ritengo non sia più possibile tergiversare, è chiarissimo: assumere la responsabilità di regolarizzare persone che sono nel nostro Paese e ci lavorano magari da anni. Se non accade, lo Stato si rende non solo complice ma fautore dell’illegalità in cui questi lavoratori sono costretti”.

    Lo ha detto all’ANSA la ministra delle Politiche agricole e alimentari, Teresa Bellanova, precisando che “a queste persone, che non lavorano solo in campagna ma anche in edilizia o nelle famiglie, va dato un permesso di soggiorno”. “L’Italia – precisa – deve decidere di combattere questo fenomeno scegliendo la giustizia sociale e la civiltà, sapendo che lasciare immutato questo stato di cose significa alimentare l’illegalità, la concorrenza sleale e il caporalato”. Da anni, aggiunge la ministra, “nei distretti agricoli c’è manodopera immigrata, molta senza permesso di soggiorno e allora o si lasciano i campi incolti o si sceglie di regolarizzare queste persone sottraendole ai caporali”. 

    Teresa Bellanova ha posto la questione durante l’incontro tra Conte ed i capi delegazione di partito. Sa di potere contare sulla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, nella cui mani è riposta la competenza sulla regolarizzazione dei migranti.

    La sanatoria dovrebbe riguardare circa 600mila irregolari. Anche se un numero ufficiale ancora non c’è. Si è parlato di un provvedimento ad hoc. Ma la ministra dell’Agricoltura intanto punta a portare a casa nel decreto di maggio, il decreto Cura Italia bis, la norma che faccia emergere il lavoro nero degli immigrati irregolari, regolarizzandoli.

    Non sono ancora definite le modalità della sanatoria. Per la ministra dell’Agricoltura si può pensare ad un’identificazione attraverso le foto segnaletiche dei migranti archiviate all’ingresso in Italia. Secondo Bellanova andrebbe percorsa la strada di permessi temporanei per accelerare le procedure.


    In effetti c’è un problema oggettivo di raccolta dell’ortofrutta. Nel distretto ortofrutticolo di Saluzzo, nel cuneese, c’è un blocco dei raccolti. Circa 10 mila stranieri lavorano alla raccolta della frutta che deve essere portata avanti subito: nespole, kiwi, albicocche non possono marcire sulla pianta.

    La ministra Bellanova non le manda a dire a chi propone di impiegare i percettori del reddito di cittadinanza al lavoro nei campi: “Nessuno vieta agli italiani di presentarsi come raccoglitori, ma la verità è che non lo fanno”.

    Andrea Curcio

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