Durante un incontro con il Comitato dei Rappresentanti Permanenti dell’Unione Europea, Mario Draghi ha delineato l’urgenza di riforme strutturali e immediate per rafforzare il ruolo globale dell’Europa. L’ex presidente della Banca Centrale Europea ha illustrato il bisogno di un’azione rapida e coordinata per affrontare le sfide economiche e competitive del continente. Il suo rapporto, che verrà ufficialmente presentato la prossima settimana a Bruxelles, è atteso con grande interesse per le sue proposte di riforma in cinque aree principali: produttività, riduzione delle dipendenze, clima, inclusione sociale e strategie settoriali.
Il Rapporto Draghi, di circa 400 pagine, è suddiviso in cinque capitoli principali che affrontano vari aspetti della competitività dell’UE. Tra le problematiche evidenziate ci sono la mancanza di innovazione, i prezzi energetici elevati, i divari tecnologici e la necessità di accelerare la digitalizzazione. Draghi ha indicato che il rapporto prevede misure per garantire la neutralità tecnologica, una politica di coesione più forte e modifiche alle normative sugli aiuti di Stato per garantire una competizione equa. Queste misure sono destinate a rispondere a un contesto economico sempre più complesso e competitivo.
Il rapporto include anche raccomandazioni specifiche per il settore della difesa, suggerendo una revisione delle normative per migliorare l’efficienza e l’indipendenza dell’industria militare europea. Tra le proposte vi sono l’introduzione di un “principio di preferenza europea” e la creazione di un’Autorità per l’industria della difesa. Inoltre, Draghi ha evidenziato l’importanza di incentivare modelli di investimento a lungo termine e di rivedere le politiche di prestito della Banca Europea degli Investimenti, tenendo conto delle considerazioni ambientali e sociali. Questi interventi mirano a superare le barriere burocratiche e a promuovere un coordinamento più efficace a livello europeo.