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giovedì, Settembre 19, 2024
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    Home Economia Calo della produzione industriale a luglio 2024: risultati e tendenze settoriali

    Calo della produzione industriale a luglio 2024: risultati e tendenze settoriali

    A luglio 2024, l’indice destagionalizzato della produzione industriale mostra una contrazione dello 0,9% rispetto al mese precedente, giugno. Analizzando il periodo maggio-luglio, si evidenzia una diminuzione del livello di produzione dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti.
    A livello mensile, l’unico settore a registrare una crescita congiunturale è quello dell’energia, con un aumento del 2,3%. In controtendenza, si osservano cali per i beni intermedi (-0,7%), i beni strumentali (-1,2%) e i beni di consumo (-2,3%).
    Considerando gli effetti di calendario, a luglio 2024 l’indice complessivo segna una diminuzione tendenziale del 3,3% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, in cui si sono contati 23 giorni lavorativi contro i 21 di luglio 2023. I soli settori con un incremento tendenziale sono l’energia (+1,5%), mentre si registrano cali per i beni intermedi (-2,8%), i beni strumentali (-4,2%) e i beni di consumo (-5,2%).
    I settori che mostrano i maggiori aumenti tendenziali sono la fabbricazione di prodotti chimici (+3,9%), le industrie alimentari, bevande e tabacco (+2,5%) e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (+1,9%). D’altro canto, le diminuzioni più significative si riscontrano nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-18,3%), nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-11,4%) e nel settore estrattivo (-5,9%).
    Il caso più preoccupante è il settore tessile, abbigliamento e pelli che in Italia sta attraversando una fase di crisi profonda. I dati dei primi sette mesi del 2024 mostrano un calo della produzione del 10,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo è solo uno degli indicatori di una tendenza più ampia che, dal maggio 2022 a luglio 2024, ha visto una diminuzione complessiva della produzione del 25%.
    La crisi che ha colpito la maggior parte dei segmenti produttivi del settore tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori e gioielleria della regione Toscana, per esempio, ha raggiunto livelli preoccupanti. Questa grave situazione ha spinto la Regione a sollecitare ripetutamente il governo per l’adozione di misure specifiche di sostegno e ammortizzatori sociali.

    Gloria Giovanditti

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