Dopo due anni e mezzo di guerra tra russi e ucraini, i morti e i feriti complessivamente hanno raggiunto l’enorme cifra di un milione.
Lo riporta in un pezzo esclusivo del Wall Street Journal. Il quotidiano americano che ha provato a fare un po’ di calcoli, incontrando parecchie difficoltà soprattutto a causa del fatto che Kiev e Mosca sono sempre state riluttanti a pubblicare stime ufficiali, mentre altre volte i numeri rilasciati sono risultati inesatti. Il Journal cita alcune fonti riservate e fa riferimento a fonti d’intelligence occidentali e sebbene si tratti di stime, resta il fatto che sul suolo europeo si sta consumando un massacro a causa dell’invasione russa. La corsa al reclutamento conferma in qualche modo questo trend e l’enorme dispendio di uomini che richiede la macchina da guerra: Vladimir Putin questa settimana ha firmato un decreto che aumento il numero dei militari delle forze aramte a 1,5 milioni dai precedenti 1,32 milioni, secondo quanto riferito dalle agenzie russe.
Nel frattempo, l’Occidente cerca la quadra sull’uso da parte di Kiev di armi a lungo raggio contro obiettivi militari sul territorio russo. Il segretario della Nato, Jens Stoltenberg, ha parlato con la radio britannica Lbc, sottolineando che tale decisione riguarda i singoli Stati e non l’Alleanza Atlantica nel suo complesso, aggiungendo tuttavia, che “è importante che ci consultiamo attentamente su queste questioni”. Per Mosca, l’ok dei Paesi Nato a una mossa del genere significherebbe che la Nato è direttamente in guerra con la Russia, una minaccia ripetuta più volte in questi mesi. Stoltenberg ha ammesso che “non ci sono opzioni prive di rischi in guerra”, aggiungendo che continua “a credere che il rischio più grande per noi sarà se il presidente Vladimir Putin vincerà in Ucraina”.