Assessore Scavuzzo, vicesindaco di Milano: “Troppi gli interventi degli agenti di Polizia Locale nelle aree attrezzate e nelle aree gioco”.
Buona la prima a Milano per l’avvio della fase 2 sotto molti aspetti, traffico moderato, traporti pubblici tutto sommato senza grosse criticità, aumento della mobilità dolce e persone rispettose delle nuove regole sociali per il contenimento dell’emergenza sanitaria. Ma c’è un però. Com’era prevedibile, con la riapertura delle aree verdi della città, parchi e giardini pubblici sono stati presi letteralmente d’assalto dai cittadini desiderosi di riconquistarsi una boccata d’aria all’aperto, bambini che non vedevano l’ora di ritornare a scorrazzare nel verde e runner che per due mesi hanno dovuto rinunciare alla corsa quotidiana, in una sorta di “liberi tutti”.
A lanciare l’allarme è il vicesindaco e assessore milanese con delega alla Sicurezza Anna Scavuzzo dalla sua pagina Fb: “Sono molti, troppi gli interventi che gli agenti della Polizia Locale devono effettuare nelle aree attrezzate e nelle aree gioco”, per quanto senza sanzionare nessuno ma limitandosi ad ammonimenti verbali. Bambini e ragazzi sarebbero i più indisciplinati: “Sappiamo che è un divieto antipatico, ma va rispettato – ha detto – I bambini non possono usare i giochi, gli scivoli e le altalene, i ragazzi non possono giocare a basket usando campetti e canestri e gli sportivi devono evitare di usare gli attrezzi”.
Il Comune era stato molto chiaro, nel weekend l’assessore al Verde Pierfrancesco Maran aveva postato un vademecum relativo alle regole da rispettare all’interno di parchi e giardini milanesi, appellandosi al senso di responsabilità dei cittadini per “evitare di arrivare a situazioni limite e pericolose, per le quali saremo tenuti a chiedere l’intervento della forza pubblica” e, nella peggiore delle ipotesi a “prevedere di chiudere puntualmente parchi e aree laddove si verifichino frequenti violazioni”.
Comprensibile il desiderio di riappropriarsi della quotidianità, anche se non è il momento di abbassare la guardia: “Siamo ancora in una fase in cui la responsabilità di tutti e di ciascuno è fondamentale per non tornare indietro per non dover di nuovo precludere l’utilizzo delle aree verdi e dei parchi – ammonisce l’assessore Scavuzzo – Le norme vanno sempre rispettate, lo fa la stragrande maggioranza dei milanesi, dobbiamo farlo tutti”.
Fuori da Milano città le cose non sono andate molto diversamente. Nella zona a nord del capoluogo lombardo grande preoccupazione desta il Parco Nord, sul quale affacciano i comuni di Milano, Bresso, Cinisello Balsamo, Cormano, Cusano Milanino, Novate Milanese e Sesto San Giovanni. 640 ettari non recintati che con l’avvio della fase 2 sono stati presi d’assalto, con tanto di documentazione fotografica postata via social che ritraeva il parco come fosse una spiaggia di Rimini a ferragosto. A poco è valso l’appello lanciato qualche giorno prima della riapertura dal Presidente del Consorzio Parco Nord, Marzio Marzorati, al rigore e alla responsabilità personale. Il Sindaco di Bresso, Simone Cairo, dopo aver ricevuto numerose segnalazioni di comportamenti scorretti, ha chiesto all’ente gestore di garantire un presidio delle aree ricomprese nel comune.
Non è andata meglio a sud di Milano dove, nei primi giorni che hanno seguito il lockdown, si è registrato un afflusso smisurato di persone lungo le alzaie del Naviglio, affollate da frotte di ciclisti, runner e famiglie con bambini al seguito, nonostante il Consorzio Villoresi – ente gestore – ne avesse prolungato la chiusura.
Micol Mulè