Con la conferma dell’uccisione di Hassan Nasrallah da parte di Israele, la comunità internazionale teme una guerra totale in Medio Oriente, Stati Uniti in primis. Al contrario di quanto successo il 7 ottobre 2023 con Hamas, quando Tel Aviv è stata presa incontro piede, questa volta le forze israeliane non hanno aspettato e sono passate all’attacco con una strategia che ha portato all’eliminazione di un gran numero di combattenti di Hezbollah, di parecchie prime linee, fino al leader maximo, Nasrallah.
Ora però si teme un allargamento del conflitto. Israele ammassa carri armati al confine nord e si prepara a un’invasione di terra del Libano per eradicare quel che rimane di Hezbollah. Nel frattempo, l’Iran minaccia. Il portavoce del ministero degli esteri iraniano ha dichiarato che Teheran non lascerà senza risposta “gli atti criminali” di Israele, secondo quanto riportano le agenzie di stampa. Oltre a Nasrallah, infatti, l’IDF ha ucciso anche Abbas Nilforoushan, comandante della Forza Quds ed emissario estero dei Guardiani della Rivoluzione.
Joe Biden ha assicurato che parlerà presto con Benjamin Netanyahu, al fine di evitare una guerra totale in Medio Oriente. Il presidente degli Stati Uniti ha detto che “abbiamo già preso precauzioni relativamente alle nostre ambasciate e al personale che vuole andarsene. Stiamo lavorando come matti con i francesi e molti altri”. Il vice di Nasrallah, Naim Qassem, ha accusato Washington di partecipare “a questi massacri sostenendo Israele”, e ha assicurato che Hezbollah “continuerà a combattere”.