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    L’inflazione in Europa dà segni di rallentamento

    Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (BCE), ha confermato che l’inflazione media nell’Eurozona ha mostrato segnali di rallentamento a settembre, come indicato dai dati preliminari provenienti da Spagna, Francia, Italia e Germania. Questi sviluppi «rafforzano la fiducia che l’inflazione tornerà a livelli obiettivo in maniera tempestiva», ha dichiarato Lagarde durante l’audizione trimestrale al Parlamento Europeo, sottolineando l’importanza di monitorare costantemente la situazione. Le prossime decisioni in materia di politica monetaria verranno discusse nella riunione del Consiglio Direttivo della BCE prevista per ottobre.

    Secondo le proiezioni dello staff della BCE, l’inflazione media per il 2024 è prevista al 2,5%, con un calo al 2,2% nel 2025, per poi raggiungere l’1,9% nel 2026. Tuttavia, Lagarde ha avvertito che l’inflazione potrebbe aumentare temporaneamente nel quarto trimestre del 2024, in quanto i precedenti cali drastici dei prezzi dell’energia scompariranno dai tassi annuali. Nonostante questa possibile variazione, la BCE rimane fiduciosa nel raggiungimento degli obiettivi di inflazione entro il termine stabilito.

    La Presidente ha inoltre affermato che la BCE continuerà a seguire un approccio basato sui dati per determinare il livello e la durata della restrizione monetaria, mantenendo i tassi di interesse «sufficientemente restrittivi» per tutto il tempo necessario a raggiungere l’obiettivo di inflazione. «Non ci stiamo impegnando in anticipo su un percorso di tasso particolare», ha aggiunto, evidenziando la flessibilità della BCE nel rispondere all’evoluzione dei dati economici.

    Oltre alle questioni relative all’inflazione, il Parlamento conferma il lavoro a una parziale revisione della strategia monetaria, prevista entro la seconda metà del 2025. Questo processo sarà focalizzato sull’analisi dei cambiamenti strutturali che influenzano l’inflazione, con un’attenzione particolare agli insegnamenti tratti dai periodi di alta e bassa inflazione. La revisione contribuirà a ottimizzare la risposta della politica monetaria in un contesto economico in continua evoluzione.

    Un altro tema centrale dell’intervento della presidente è stato quello relativo alle fusioni bancarie transfrontaliere. Lagarde ha sottolineato che, se realizzate da istituzioni bancarie solide, queste operazioni possono portare notevoli vantaggi, rafforzando la competitività delle banche europee rispetto a quelle statunitensi e cinesi. La «relativamente bassa» redditività delle banche dell’Eurozona rappresenta uno svantaggio rispetto ad altre economie globali, e per questo motivo la BCE supporta le iniziative di rafforzamento e consolidamento del settore bancario.

    Pur non menzionando casi specifici, Lagarde sembra aver fatto un riferimento implicito alla possibile acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit, un’operazione che potrebbe rappresentare un passo significativo verso l’integrazione bancaria europea. In questo senso, le fusioni bancarie transfrontaliere sono considerate un’opportunità per migliorare la competitività delle banche dell’Eurozona e creare istituzioni finanziarie più robuste e resilienti.

    Gloria Giovanditti

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