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    Home Economia Una proposta semplice ed alternativa per dare liquidità alle aziende

    Una proposta semplice ed alternativa per dare liquidità alle aziende

    Introduzione

    Pare ormai chiaro leggendo molti articoli di stampa specializzata e sentendo altrettanti imprenditori che il Decreto Liquidità non abbia colpito nel segno, poche domande dovute ad una serie di fattori ormai a tutti noti. Allora che fare? ovviamente dire che questo Decreto non va bene non risolve alcun problema, servono idee innovative, proviamo a delinearne una, ne ho sentito parlare molto poco, un breve passaggio in un articolo del Sole24ore ed un’intervista a Giulio Tremonti (magari avessimo lui come Ministro dell’Economia!) che ha parlato di “Titoli patriottici”: il Lombard bond. La Regione Lombardia si sta già muovendo in tale prospettiva e con Delibera del 4 maggio ha approvato il progetto di legge n. 121 denominato “Interventi per la ripresa economica” con una dotazione di 3 miliardi di euro.

    Il problema è chiaro, serve liquidità in tempi brevi per le aziende, ma chi in questo momento ha a disposizione la liquidità che manca alle aziende ?

    Osserviamo questi dati abbastanza eclatanti: sui conti correnti bancari degli italiani giacciono 1.577 miliardi di euro, a questi si possono aggiungere 240 miliardi di bond/obbligazioni anch’essi nei depositi titoli dei cittadini italiani, per un totale liquido di circa 1.817 miliardi di euro.

    Ovvero mediamente ogni italiano ha circa 26.000 euro liquidi, e molto spesso, come si evince dal fatto che li tiene durevolmente sul proprio conto bancario, non sa bene cosa farne e come investirli.

    Decliniamo questi dati per la regione Lombardia, ma lo si potrebbe fare tranquillamente anche per altre Regioni.

    Tenuto conto che in Lombardia vivono 10 milioni di persone pari al 16,6% della popolazione italiana è ragionevole pensare che sui conti correnti lombardi giacciano almeno 302 miliardi di euro, ovvero il 16,6% della cifra sopra descritta. E’ un assunto prudenziale perché essendo la Lombardia una regione ricca probabilmente ha una giacenza superiore alla media italiana.

    Aggiungo qualche altro ingrediente ai nostri dati che ci sarà poi necessario usare per spiegare la bontà dell’enunciato. In Lombardia ci sono 819.000 imprese iscritte alle varie camere di commercio nelle 12 province.

    Un ultimo dato da inserire nel cocktail, la Regione Lombardia, questa volta intesa come Istituzione/Ente, ha una propria banca, si chiama Finlombarda è iscritta ai sensi dell’art. 106 del TUB (Testo Unico Bancario) all’elenco delle banche italiane e puo’ regolarmente operare come Istituto bancario.

    Una possibile soluzione per reperire la liquidità a favore delle imprese

    Abbiamo trovato i soldi, abbiamo trovato chi puo’ veicolarli alle aziende, vediamo come si potrebbe operare.

    Finlombarda potrebbe emettere un bond/obbligazione andando a intercettare per esempio l’1% della massa monetaria lombarda di cui sopra, diciamo 3 miliardi di euro; io proporrei tagli piccoli d’investimento per investitori non istituzionali, ma privati, poniamo fra 1.000 e 10.000 euro ogni sottoscrizione. Sottoscrizione a 10 anni con un rendimento del 3% lordo annuo e restituzione del capitale al decimo anno, insomma ne’ piu’ ne meno che il BTP lombardo. Lo proporrei magari come bond subordinato, ovvero con un grado di rischio elevato per l’investitore. Il bond subordinato in caso di default dell’emittente viene pagato solo dopo tutti gli altri debiti e appena prima delle azioni; insomma chi lo acquista deve essere consapevole che rischia qualcosa, ma su 1.000 euro io penso che ognuno di noi un minimo grado di rischio lo possa accettare.

    Non dimentichiamo che Regione Lombardia ha un proprio rating oggi credo pari a BAA2, confrontiamolo con il rating attuale dell’azienda Italia pari a BBB, è migliore il lombardo!; dunque si rischierebbe meno ad acquistare un Lombard bond che ad acquistare un BTP.

    Il tasso d’interesse potrebbe scontare un’aliquota di tassazione del 12,5% al posto del 26% di un’obbligazione privata, perche’ Finlombarda potrebbe chiedere lo status di banca di pubblico interesse come per esempio fa la BEI (Banca europea per gli investimenti) ed avere quest’aliquota agevolata. Facciamo un paragone: oggi la miglior banca italiana in tale ambito propone pronti contro termine al 2% lordo (tassati al 26% resta l’1,48%), il Lombard bond potrebbe garantire il 3% lordo (tassato al 12,5% = 2,65% netto); una bella differenza per l’investitore. Mi vien da pensare che magari anche investitori non lombardi potrebbero pensare di sottoscrivere tale bond !.

    Cosa ne farà ora Finlombarda di tale massa monetaria ?

    Emetterà un Bando a favore delle MPMI (micro, piccole e medie imprese) lombarde (non perche’ sia razzista ma perche’ per statuto può operare solo a favore di imprese della propria regione) con le seguenti caratteristiche:

    • avere sede operativa (ovvero impiegare i propri dipendenti) in un’unità locale iscritta ad una camera di commercio lombarda

    • l’azienda potrà richiedere un finanziamento pari al doppio della somma del costo del personale + il costo d’affitto dell’anno 2019); ovvero per gli anni ’20 e ’21 si vedrà coperto dal finanziamento tali costi

    • l’azienda dovrà dimostrare un calo di fatturato nel bimestre marzo/aprile ’20 rispetto allo stesso bimestre ’19, indice che ha sofferto per il covid

    che caratteristiche avrà il finanziamento ?

    sarà un finanziamento a 10 anni nella forma denominata in finanza BULLET, ovvero l’azienda terrà il capitale erogato per 10 anni e lo restituirà tutto insieme sola alla fine del decimo anno

    che tasso d’interesse avrà il finanziamento ?

    Regione Lombardia si impegna ad erogare i fondi a tasso zero, ovviamente avendoli presi a prestito dagli investitori al 3% avrà nel proprio bilancio un onere di 90 milioni annui pari al 3% di 3 miliardi.

    Con un cosiddetto effetto leva dirompente: con 90 milioni annui potrà mettere in circolo 3 miliardi di liquidità!.

    Che garanzie richiederà Regione all’azienda ?

    nessuna

    Conclusioni

    Qualcuno mi potrebbe obiettare, ma come nell’articolo precedente ci hai convinto che la forma del finanziamento è un guaio per le aziende ed ora ci proponi come soluzione ancora un finanziamento.

    Si ma facciamo dei distinguo, innanzitutto un lettore dello scorso articolo mi ha confermato di aver chiesto i famosi 25.000 e gli sono stati erogati al costo del 2,75% ed io qui propongo tasso zero. Poi la forma bullet – restituzione solo alla fine del decimo anno – è ben diversa dalla forma del Decreto liquidità, cosiddetta amortizing, che prevede solo 2 anni di pre-ammortamento, ovvero restituzione dei soli interessi e poi altri 4 anni di rate pesanti (pesanti perche’ dalla fine del secondo anno si comincia e restituire anche il capitale) per restituire tutto entro il sesto anno.

    Altra possibile obiezione, ma chi sottoscriverà il Lombard bond ? io credo che se ad un cittadino lombardo verrà proposto con un’adeguata forma comunicativa di sottoscrivere questo bond, ripeto per una cifra bassa, sarà mosso non solo dal valore della proposta economica, remunerazione del 2,65% netto all’anno, ma anche dal valore etico (o appunto ripetendo la frase di Tremonti valore patriottico) di poter dare una mano alle aziende lombarde messe in difficoltà alla pandemia. In fondo se ognuno di noi fa i conti in questi 2 mesi di lockdown 1.000 euro, tra mancato costo della benzina, mancato costo di qualche cena al ristorante e qualche caffe’ al bar, li ha ben risparmiati.

    Ma serviranno davvero questi soldi ? per rispondere a questa domanda torniamo ad un dato esposto nelle premesse, ci sono in Lombardia 819.000 imprese, io non credo che tutte faranno richiesta, quelle davvero tanto danneggiate potrebbero essere il 20% pari a circa 163.000 aziende ? si tratta mediamente di dare circa 20.000 euro ad azienda, probabilmente le micro imprese chiederanno anche meno alla luce degli elementi richiesti, quindi altri potranno richiedere di piu’, ma sono soldi utili, l’azienda ha soprattutto un orizzonte temporale importante – 10 anni – per programmare la restituzione, e poi non gli costano niente, dovrà restituire solo il capitale ricevuto.

    E se andra’ male e le aziende non restituiranno ? beh certo questa è un’ipotesi da prendere in considerazione se ci mettiamo nell’ottica di chi ha sottoscritto il bond; ma anche qui parliamo di numeri, innanzitutto hai rischiato solo mille euro, in 10 anni la Regione ti ha già restituito il 30% (3% annuo per 10 anni); poi il rischio è polverizzato su una grande quantità di beneficiari, è impensabile che nessuno restituisca i soldi, mettiamo che ci sia un 30% che non ripaga, vabbe’ ti ridaranno il 70% che unito al 30% delle cedole ti restituisce i mille euro rischiati; ed avrai contribuito realmente ad aiutare tante aziende a resistere. E poi se li avessi lasciati sul conto pensi che avresti ritrovato dopo 10 anni gli stessi soldi ? scordatelo con le spese, le tasse e le diavolerie che ognuno puo’ andare a guardare quando riceve l’estratto conto a fine mese avresti trovato ben di meno che la cifra che avevi 10 anni prima.

    Insomma se 3 lombardi su 10 rischiassero di investire in tale maniera 1.000 euro avremmo fatto tanto, senza aspettare l’Europa o lo Stato centrale.

    Enrico Viganò – Europartner

    Euro.fin@europartner.it

    www.europartner.it

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