Il colosso tedesco Thyssenkrupp ha reso noto un piano di ristrutturazione di vasta portata per il comparto acciaio, che prevede la riduzione della forza lavoro di circa 11mila unità nei prossimi sei anni. L’obiettivo dichiarato è quello di aumentare la competitività e migliorare la sostenibilità economica dell’azienda, che da tempo affronta difficoltà strutturali nel settore.
Attualmente, il comparto acciaio conta 27mila dipendenti, ma entro il 2030 il numero scenderà a 16mila, segnando una contrazione complessiva del 40%. In dettaglio, 5mila posti di lavoro saranno eliminati attraverso licenziamenti diretti, mentre ulteriori 6mila verranno ridotti tramite la cessione di attività commerciali o il ricorso a fornitori di servizi esterni.
La decisione, seppur drastica, è stata descritta come inevitabile per garantire la sopravvivenza di Thyssenkrupp Steel, il ramo d’azienda dedicato alla produzione di acciaio. “Sono necessarie misure urgenti per migliorare la produttività e l’efficienza operativa, oltre a raggiungere un livello di costi competitivo”, ha dichiarato l’azienda in una nota ufficiale.
Questo piano di tagli si inserisce in un contesto più ampio di trasformazione del mercato siderurgico globale, caratterizzato da una concorrenza sempre più intensa, margini ridotti e la necessità di investire in tecnologie sostenibili per rispettare le normative ambientali.
La ristrutturazione non si limita al solo personale: Thyssenkrupp intende infatti ridurre la propria capacità produttiva di acciaio. L’attuale output annuo di 11,5 milioni di tonnellate sarà ridimensionato a una forbice compresa tra 8,7 e 9 milioni di tonnellate. Questa scelta riflette il calo della domanda globale di acciaio e punta a ottimizzare le risorse disponibili, evitando la sovrapproduzione che ha penalizzato i margini di profitto negli ultimi anni.
La notizia ha sollevato preoccupazioni tra i sindacati e i dipendenti, già provati da precedenti ristrutturazioni. Thyssenkrupp ha assicurato che i tagli saranno implementati gradualmente e con il massimo supporto per i lavoratori coinvolti, compreso il ricorso a programmi di riqualificazione professionale e incentivi per l’uscita volontaria. Tuttavia, le reazioni non si sono fatte attendere, con rappresentanti dei lavoratori che hanno richiesto maggiori garanzie per mitigare l’impatto sociale delle misure annunciate.
Parallelamente ai tagli, l’azienda ha ribadito il proprio impegno verso la transizione ecologica, puntando su tecnologie di produzione più rispettose dell’ambiente. Thyssenkrupp ha infatti sottolineato la necessità di investire in processi a basse emissioni di carbonio, un passaggio cruciale per rispondere alle pressioni normative e per mantenere un ruolo competitivo nel settore acciaio europeo.
Con questa mossa, il gruppo spera di costruire una base più solida per il futuro, anche se il prezzo da pagare – in termini di posti di lavoro e capacità produttiva – sarà significativo.
Gloria Giovanditti