Mentre si intensificano i bombardamenti russi sull’Ucraina, Kiev cerca di posizionarsi in vista di un possibile negoziato nel 2025. Donald Trump si insedierà alla Casa Bianca tra poco più di un mese, il prossimo 20 gennaio: il presidente eletto ha promesso più volte in campagna elettorale che metterà fine al conflitto in Ucraina, anche se non ha mai spiegato come questo avverà. Sui media si discute già di quale concessioni Kiev sarà disposta a fare, dalla Crimea ai territori del Donbass, ma c’è un fattore a cui Volodymyr Zelensky non sembra voler rinunciare: l’entrata nella Nato. Il presidente ucraino è intervenuto sul tema durante una conferenza stampa tenuta a Kiev con il nuovo presidente del Consiglio europeo, il portoghese Antonio Costa, e ha spiegato che “l’invito all’Ucraina ad unirsi nella Nato è necessario per noi per sopravvivere”.
Nel frattempo, per sopravvivere gli ucraini combattono e chiedono supporto. Zelensky ha sottolineato come nell’ultimo mese il Paese sia stato colpito da “347 missili, compresi missili balistici”, oltre a “2.500 droni di fabbricazione iraniana”, e ha rinnovato la richiesta di sistemi di difesa antiaerea ai Paesi europei, oltre a munizioni di artiglieria. Nel frattempo, la Germania si prepara a inviare a Kiev nuove armi per un valore totale di 650 milioni di euro. Per l’occasione, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ieri si è recato a sorpresa a Kiev per la seconda volta da quanto la Russia ha invaso l’Ucraina.
Sul fronte russo, invece, il presidente Vladimir Putin ha firmato la legge di bilancio, destinando un’enorme somma alle esigenze di guerra per il 2025. Secondo quanto riportato dai media locali, ripresi dalle agenzie internazionali, il Cremlino ha deciso di destinare oltre il 32% del bilancio totale del Paese alla difesa: circa 13,5 trilioni di rubli, pari a 145 miliardi di dollari. Un incremento notevole rispetto al 28,3% che Mosca destinò alla difesa nel 2024.