Il futuro del packaging? Nella sostenibilità, nell’inclusività e nella customer experience. Un concetto che vale nel mondo della cosmetica, ma non solo. Se è vero infatti che le confezioni devono essere ripensate con l’obiettivo di ridurre gli sprechi e combattere l’esaurimento delle risorse, in un’ottica di economia circolare, nell’era della digitalizzazione e della connettività iniziano a farsi strada i cosiddetti “packaging intelligenti” pensati per stimolare il coinvolgimento del marchio e del consumatore con nuove esperienze.
Nel futuro, inoltre, sarà sempre più importante tener presente l’accessibilità per tutti e la crescente digitalizzazione: aspetti che devono essere considerati già ‘ex-ante’, a partire dalla progettazione del pack. Tutto questo in che modo influenza il design del packaging cosmetico? Lo spiega bene Matteo Moretti, Presidente di Lumson: “Il mondo del packaging cosmetico deve studiare soluzioni che valorizzino l’unicità del brand e del prodotto, che rispondano alle tendenze e alle esigenze del mercato, ma che siano funzionali e rispettose dell’ambiente. Oggi più che mai”.
Lumson, che lavora con i brand di tutto il mondo, l’ha fatto e ha sviluppato packaging che uniscono ad estetica e funzionalità un approccio etico al consumo. In che cosa si traduce, per un’azienda produttiva, questo impegno? Significa proporre soluzioni che utilizzano materiali riciclati e riciclabili, incoraggiando i consumatori ad adottare abitudini di consumo più virtuose. Un esempio di questo approccio è rappresentato da RE PLACE, il vaso ricaricabile con inner cup interna. Una soluzione bella da vedere, pratica da usare e che sposa i principi dell’economia circolare (Ridurre, Riciclare, Riutilizzare) perché, una volta finito il prodotto, il pack non si butta ma si ricarica!