L’obiettivo è sviluppare un percorso comune per rafforzare la sostenibilità futura del sistema previdenziale. In primo piano la sensibilizzazione dei giovani nelle imprese sui temi previdenziali e facilitare nei senior l’impiego degli strumenti digitali.
Sviluppare un percorso comune per rafforzare la sostenibilità futura del sistema previdenziale garantendo continuità ed efficienza delle prestazioni sociali. È questo l’obiettivo del patto siglato a Milano, nella prestigiosa cornice di Palazzo Bovara, tra il presidente dell’Inps, Gabriele Fava e l’omologo di Confcommercio, Carlo Sangalli.
L’accordo si inserisce nell’ambito di un workshop rivolto alla dirigenza Confcommercio milanese e lombarda sulle novità contenute nel Rapporto Annuale Inps 2024 che il Direttore centrale Studi e ricerche di INPS, Gianfranco Santoro, ha illustrato a partire dal welfare, all’evoluzione delle prestazioni sociali e previdenziali, fino alle strategie di digitalizzazione e automazione che caratterizzano l’impegno dell’Istituto.
Il patto di collaborazione fra Inps e imprese del Terziario punta a suggellare l’importanza di un rapporto ancora più diretto e sinergico tra le due organizzazioni: “Un ulteriore passo avanti nell’attuazione di quel patto con le imprese fondamentale per il rilancio della competitività e aumentare la base occupazionale e, allo stesso tempo, garantire la sostenibilità del sistema previdenziale nel lungo periodo”, ha detto Favara, precisando che per il futuro l’Istituto punterà a rafforzare la collaborazione con Confcommercio attraverso azioni di supporto e affiancamento alle aziende del Terziario, ossatura del sistema economico italiano.
In particolare, ha rilevato Carlo Sangalli, dovranno essere intensificati gli sforzi per coinvolgere le nuove generazioni sui temi previdenziali e costruire percorsi professionali solidi per i contratti e la futura pensione: “Molto importante, nel rapporto con l’Inps, anche il maggiore coinvolgimento dei Patronati nella diffusione e conoscenza del processo di digitalizzazione dei servizi previdenziali – ha osservato -. Questo significa intensificare una comunicazione mirata soprattutto ai senior per contribuire a colmare il digital divide e accrescere la conoscenza delle nuove tecnologie”.