Se vuole rafforzare la sicurezza e costruire una credibile deterrenza, l’Europa deve darsi una mossa. Secondo il Commissario europeo per la Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius, “non possiamo permetterci di essere lenti nello sviluppo dell’industria della difesa europea” poiché “la Russia può essere pronta per un’aggressione nei confronti dei Paesi dell’Ue e della Nato nei prossimi cinque anni”.
Kublius è stato primo ministro della Lituania ed è stato molto chiaro e diretto durante la sua audizione presso la Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento Europeo. “Dobbiamo capire che la Russia non fermerà l’economia di guerra, continuerà a produrre quanto sta producendo ora”, ha spiegato agli europarlamentari, aggiungendo che Mosca “in tre mesi può produrre più di quanto sono in grado di produrre tutti i Paesi della Nato, compresi gli Usa, nel corso di un anno”.
Insomma, la Russia ha un vantaggio di tre anni sul fronte del riarmo. “Se questa situazione permane – ha sottolineato Kublius – Putin potrebbe davvero voler metterci alla prova”. L’unica strada è quella di sviluppare l’industria della difesa: questa settimana i 27 Paesi dell’Ue, riuniti nel Consiglio europeo, hanno dato il via libera al piano di riarmo da 800 miliardi di euro annunciato da Ursula von der Leyen, anche se la premier Meloni ha espresso dubbi sulle modalità di finanziamento a debito. Il prossimo step è il 19 marzo, quando la Commissione Ue presenterà l’atteso “Libro bianco” sulla difesa, mentre al Consiglio europeo del 20 e 21 marzo verranno annunciati i dettagli del piano “ReArm Europe” per i finanziamenti e gli acquisti congiunti nel settore.