Il panorama delle aliquote IVA in Europa è cambiato significativamente, con alcuni Stati che hanno aumentato l’imposta sul valore aggiunto a causa di tensioni geopolitiche e mutamenti economici. Tra questi, Finlandia, Slovacchia ed Estonia sono quelli che hanno registrato i maggiori incrementi. Nonostante ciò, l’Ungheria continua a mantenere l’aliquota standard più alta del continente, fissata al 27% nel 2025, seguita dalla Finlandia con il 25,5%, mentre Croazia, Danimarca e Svezia applicano un’aliquota del 25%. La Svizzera, sebbene non faccia parte dell’Unione Europea, ha la percentuale di IVA più bassa, pari all’8,1%. L’Italia si colloca al 13° posto in questa classifica, con un’aliquota ordinaria del 22%.
Il quadro delle aliquote IVA in Europa è ampio e variegato, comprendendo sia i Paesi membri dell’UE che quelli non appartenenti formalmente all’Unione. Ogni Stato adotta politiche fiscali che rispecchiano le proprie condizioni economiche. Ogni anno, la Tax Foundation, un think tank internazionale con sede a Washington, aggiorna la mappa dell’imposta sul valore aggiunto in Europa, e nel 2025 sono emersi cambiamenti importanti. Tra i Paesi non membri dell’UE, la Norvegia (25%) e l’Islanda (24%) sono tra quelli con aliquote elevate.
L’Italia, con un’aliquota del 22%, si trova a metà classifica, più precisamente al 13° posto. Tra gli Stati membri dell’UE con aliquote più basse si trovano Malta (18%) e Lussemburgo (17%). In fondo alla lista si posiziona la Svizzera, che, con la sua aliquota dell’8,1%, è la più bassa in Europa, e offre anche aliquote ridotte particolarmente basse per beni alimentari e libri, pari al 2,8%.
Negli ultimi cinque anni, l’aliquota IVA standard media nell’UE è aumentata dallo 21% al 21,8%, ben al di sopra della minima del 15% prevista dalle normative europee. Gli aumenti più significativi si sono verificati in Finlandia e Slovacchia. Analizzando questi Paesi più nel dettaglio, in Finlandia, l’aliquota è passata dal 24% al 25,5% dal 1° gennaio 2025, e l’aliquota ridotta applicata a vari beni e servizi è aumentata dal 10% al 14%. Tra gli articoli coinvolti ci sono i libri, i farmaci e i biglietti per cinema, musei e mostre. Inoltre, a partire dal 1° giugno 2025, verrà aumentata anche l’aliquota su caramelle e cioccolato, che passeranno dal 14% al 25,5%.
In Slovacchia, dal 1° gennaio 2025, l’aliquota IVA standard è aumentata dal 20% al 23%, mentre quella ridotta è passata dal 10% al 19%. Tuttavia, il governo slovacco ha introdotto alcune eccezioni positive, abbassando l’aliquota su alimenti di base, medicinali e prodotti editoriali come libri e giornali dal 10% al 5%.
Infine, anche l’Estonia ha previsto un aumento, con l’aliquota IVA che passerà dal 22% al 24% a partire da luglio 2025. Questo aumento, tuttavia, è temporaneo, e l’aliquota dovrebbe tornare al 22% nel 2029. Il motivo di questo aumento è principalmente legato alle necessità di rafforzare le capacità difensive del Paese a causa delle attuali tensioni geopolitiche. Questo è il secondo significativo aumento dell’aliquota in due anni, dopo l’incremento dal 20% al 22% nel gennaio 2024. Inoltre, a partire dal gennaio 2025, sono aumentate anche le aliquote su servizi di alloggio con colazione e pubblicazioni cartacee.
Questi cambiamenti indicano come le politiche fiscali stiano evolvendo in risposta alle sfide economiche e geopolitiche, portando a un aumento generalizzato delle aliquote IVA in molti Paesi europei.
Gloria Giovanditti