I listini europei registrano un balzo in avanti, trainati dal settore petrolifero. L’Europa è ora più ottimista.
Con l’allentamento del lockdown in molti Stati, le borse d’Europa si dimostrano fiduciose e segnano un rialzo generalizzato. Piazza Affari è risalita del 27% dai minimi di marzo aprendo a +1,2% nella giornata di mercoledì 3 giugno, superando agilmente quota 19mila punti. Il petrolio trascina la crescita con un rialzo dei prezzi che ha sostenuto i titoli energetici quali Saipem, Eni e Tenaris. L’euro sale a 1,12 dollari mentre la moneta americana rimane sul minimo da marzo. In generale il mercato guarda con speranza alle decisioni dell’Opec+ affinché i produttori taglino la produzione di 9,7 milioni di barili fino alla fine dell’estate.
Diverse le ragioni che hanno prodotto questo ottimismo finanziario in Europa. Da una parte il fatto che in Cina l’indice Pmi servizi si è attestato sopra quota 50 nel mese di maggio rispetto aii 44,4 del mese precedente. Il settore dei servizi quindi è stato in grado di realizzare un rimbalzo notevole dopo mesi di chiusura. Nonostante infatti le informazioni che arrivano dalla Cina vadano prese con cautela, sembra che il numero dei contagi di coronavirus nel paese sia molto limitato da un po’ di tempo. Questo fatto, assieme alla graduale riapertura di molte attività economiche, ha generato un’iniezione di fiducia e ha dato i primi risultati a maggio.
Dall’altra parte le borse europee attendono con ottimismo la riunione del consiglio della Banca Centrale Europea che si tiene oggi, giovedì 4 giugno, durante la quale gli analisti si aspettano un rafforzamento da 500 miliardi di euro del programma di acquisto titoli varato dalla BCE per far fronte alla pandemia da covid-19.
Questo nonostante i giudizi della BCE sulla situazione economica europea siano abbastanza cauti. Nel Financial Stability Review (FSR) di maggio infatti viene sottolineato l’enorme contraccolpo economico che ha causato la pandemia e che porterà forti strascichi per un po’ di tempo. Eppure, nonostante questa avversità, il report afferma che le azioni intraprese a livello di policy europea hanno aiutato a prevenire un crollo del sistema finanziario.
Ora bisogna lavorare per la ripresa dal momento che il futuro nel medio termine è incerto, come ha sottolineato il vice-presidente della BCE, Luis de Guindos: “è necessario affrontare le ripercussioni della pandemia sulle previsioni in termini di redditività del sistema bancario e le conseguenze che avranno sulle finanze pubbliche nel medio termine, in modo tale che il nostro sistema finanziario possa continuare a supportare la ripresa economica”.
Simone Fausti