lunedì, Novembre 25, 2024
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    L’odio verso l’Occidente

    Anche oggi rompo il silenzio perché sono molto arrabbiato, una rabbia sincera, fondata, razionale e oggettiva. “Basta, basta, basta!”, lo diciamo in modo civile anche se è veramente difficile rimanere tali di fronte a queste forme di odio.

    Mi si stringe il cuore per il modo in cui tutto questo sta succedendo: per la razionalità, la strategia, l’odio e il compiacimento con cui stanno compromettendo e umiliando la nostra società.

    Rispondiamo a tono a chi ci sta facendo perdere le staffe perché, non è vero che se stiamo buoni, se non reagiamo, alla fine la smetteranno; non dobbiamo confidare nella protezione delle stelle o nella tradizionale capacità di accordarci con gli estremisti.

    Dicono che arrabbiare faccia bene, a me non so sinceramente se mi faccia star bene, so solo che a loro ne vanno dette due: con le buone maniere, quelle che a loro non hanno mai insegnato.

    In Italia qualcuno sta gioendo per la distruzione e l’imbrattamento di monumenti antichi e statue che rappresentano la nostra storia, la nostra identità e la cultura occidentale.

    A Boston ieri hanno decapitato la statua di Cristoforo Colombo, due giorni fa il Sindaco di Londra ha rimosso la statua di Robert Milligan diventando complice di questi barbari, la statua di Lincoln e quella di Churchill sono state ridicolizzate e mutilate, a Bristol è stata abbattuta la statua di Colson, ad Anversa la statua di Leopoldo II è stata data alle fiamme, il busto del Re è stato inoltre cosparso di vernice rossa a Gent.

    Anche in Italia questa campagna di odio sta iniziando a muovere i primi passi: qualche ora fa a Milano alcuni individui, esponenti del PD, hanno chiesto al Sindaco di Milano la rimozione della statua di Indro Montanelli e il cambio di intitolazione dei giardini di via Palestro.

    Sveglia gente, sveglia, non si può passare un colpo di cancellina sulla lavagna della storia per non offendere la sensibilità di chi chicchessia, non dobbiamo vergognarci del nostro passato, non dobbiamo aver paura di andare contro corrente per difendere la nostra cultura, i nostri valori e gli uomini che con la loro intraprendenza hanno scoperto mondi nuovi, uomini che ci hanno difeso dal nazismo, uomini che hanno combattuto per la nostra libertà e per la difesa della democrazia, uomini che in quel parco in cui vengono ricordati sono stati gambizzati dalle Brigate Rosse per aver scritto articoli scomodi, uomini che avevano stile, classe da vendere, coerenza, credibilità, conoscenza della storia presente e passata.

    Ci stiamo dimostrando fragili contro chi sta utilizzando il pretesto del razzismo per sfogarsi, divertirsi e fare carriera: le manifestazioni e la disubbidienza civile sono una cosa seria.

    Siamo molli contro chi sta distruggendo l’onore e la dignità dell’Occidente.

    Cari signori, anzi no non meritano di essere chiamati signori, cari individui le culture non sono tutte uguali, il nostro passato non si tocca perché se siamo qui, nel bene e nel male, lo dobbiamo al nostro passato, noi non ci inginocchiamo di fronte a chi vuole riscrivere la storia, non ci inginocchiamo di fronte a chi usa tutta questa violenza per cambiare il nostro sistema di vita, i nostri principi, i nostri valori.

    Noi non ci inginocchiamo di fronte a chi protesta contro il razzismo imbrattando un simbolo della vittoria contro il nazismo.

    Noi non ci inginocchiamo di fronte a chi odia l’occidente perché in realtà non ne sa nulla.

    Noi restiamo in piedi, fino alla fine.

    Filippo Spagnoli

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