Cassa integrazione anticipata di un mese tamponando chi era scoperto. Il governo studia una riforma dell’intero sistema
Il Governo ha anticipato di un mese il ricorso alla cassa integrazione per l’emergenza Covid. Lo ha fatto con un decreto legge sugli ammortizzatori sociali, andando così a tutelare alcune imprese e lavoratori, che già alla fine di giugno potevano restare scoperti. Infatti le nove settimane ulteriori introdotte dal decreto Rilancio, erano state divise in due tranche: le prime cinque settimane da poter utilizzare dal 23 febbraio alla fine di agosto e altre quattro tra settembre e ottobre.
Con il nuovo decreto si elimina l’interruzione e sarà possibile utilizzare consecutivamente le ultime quattro.
Ad annunciarlo è stata la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, che ha twittato: ““Approvato in Consiglio dei Ministri il decreto che permette alle aziende che hanno esaurito le 14 settimane di Cassa Integrazione, previste nel CuraItalia e Decreto Rilancio, di anticipare le ulteriori 4 previste. Sosteniamo la ripartenza delle imprese tutelando i lavoratori”.
Da quando siamo in emergenza Covid, oltre il 70% delle aziende fatto ricorso alla cassa integrazione e più del 40% ha richiesto il sostegno al credito, garantito dai decreti governativi anti-crisi. Purtroppo sono ancora più della metà le aziende che sono in attesa di ricevere i sostegni.
Questo, in un panorama tutt’altro che roseo: il 40% delle aziende ha dimezzato gli incassi e circa il 18% li ha azzerati.
I sindacati si dicono abbastanza soddisfatti, ma continuano a chiedere che il termine per gli ammortizzatori e per il blocco dei licenziamenti, attualmente fissato a metà agosto, venga prorogato fino alla fine dell’anno.
Anche il presidente del Consiglio Conte mostra la sua soddisfazione nel corso della trattativa con i sindacati a villa Pamphili: “Grazie al decreto, le aziende ed i lavoratori che hanno esaurito le prime 14 settimane di cig, potranno chiedere da subito le ulteriori quattro settimane approvate dal decreto Rilancio”.
Il Governo starebbe lavorando per una riforma complessiva del sistema, superando la cig ed arrivando a “un meccanismo nuovo e molto più veloce”, in quanto il sistema attuale “è farraginoso e frammentato”, spiega la ministra Catalfo.
Sarà anche per i ritardi che sono stati evidenziati, soprattutto per la cig in deroga.
Andrea Curcio