Martedì 16 giugno 25 milioni di cittadini italiani hanno dovuto pagare la prima quota dell’Imu, che da quest’anno ha subito qualche cambiamento.
Giugno è tempo di pagamenti: il 16 di questo mese infatti circa 25 milioni di italiani hanno cominciato a pagare l’Imu, anche se quest’anno ci sono stati dei cambiamenti che non hanno semplificato la vita ai cittadini.
Anzitutto bisogna ricordare che la legge di Bilancio del 2020 ha provveduto ad accorpare Imu e Tasi. L’Imu viene applicata in tutti i comuni della penisola con l’esclusione del Friuli Venezia Giulia e delle province autonome di Trento e Bolzano che mantengono l’autonomia impositiva. I soggetti che dovranno pagare questa tassa sono i titolari di immobili diversi dall’abitazione principale e i possessori di fabbricati, aree edificabili e terreni agricoli. In totale ci si aspetta un versamento complessivo pari a 10,1 miliardi di euro per questo mese. La seconda rata invece dovrà essere pagata entro il 16 dicembre 2020.
Sono esentati dal pagamento i proprietari di prime abitazioni, tranne nel caso in cui queste siano registrate come immobili di lusso quali ville (A8), castelli, palazzi artistici o storici (A9), e abitazioni signorili (A1). La nuova Imu tuttavia non porta particolari benefici ai contribuenti, anzi, ci sono alcuni aumenti. L’aliquota base per le seconda case infatti sale dal 7,6 all’8,6 per mille con la possibilità per i comuni di aumentare ancora la quota fino all’11,4 per mille contro i 10,6 precedenti.
Il decreto Rilancio prevede una serie di esenzioni per le strutture turistiche, ricettive e vacanziere di diverso genere come stabilimenti balneari o agriturismi, solo nel caso in cui il proprietario dell’immobile sia anche il gestore dell’attività turistica.
Per quanto riguarda le seconde case situate in provincia, è stato stimato un versamento medio di circa 1050 euro. Sono previste anche alcune riduzioni della base imponibile pari al 50% per gli immobili di interesse storico/artistico o per quelli considerati inagibili e inutilizzati. Sconto del 50% anche per quelle abitazioni concesse in comodato ai parenti entro il primo grado i quali la usano come abitazione principale. La riduzione dell’aliquota base stabilita dal comune sale al 75% per le abitazioni locate a canone concordato.
Il pagamento potrà essere effettuato in due tranche, il 16 giugno la prima parte e il 16 dicembre la seconda, oppure i cittadini possono optare di pagare l’imposta in un’unica soluzione il 16 giugno. Per il versamento dell’Imu sarà possibile usare il conto corrente postale o ricorrere al modello F24
Simone Fausti