Mazzette per appalti ATM, rescissi contratti per oltre 150 milioni
Il direttore generale ATM chiede all’Anac il commissariamento e attacca: “Fuori dalle scatole tutte le aziende coinvolte”
L’azienda dei trasporti milanesi, in seguito allo scandalo relativo ad 8 gare di appalto, per la realizzazione di lavori lungo le linee della metropolitana, falsate secondo i giudici della procura di Milano con pagamenti di mazzette, ha rescisso tutti i contratti con tutte le imprese coinvolte.
Secondo la procura sarebbe stato il funzionario ATM Paolo Bellini, in qualità di responsabile dell’Unità Amministrativa Complessa sugli impianti di segnalamento e automazione delle metropolitane, a prendere le mazzette in cambio di un’illecita anticipazione di informazioni, utili a vincere la gara d’appalto.
La rescissione ha coinvolto tutti i contratti con tutte quelle imprese che non solo sono oggetto d’indagine da parte della procura, ma anche con tutte le imprese che sono state solo menzionate negli atti, ad eccezione dei contratti di servizi e prestazioni ritenuti essenziali per il funzionamento delle linee.
La decisione è stata presa perché le imprese con le quali Atm ha trattato, non avrebbero rispettato il codice etico dell’azienda di trasporto, contemplato nelle clausole contrattuali che le stesse aziende aggiudicatrici degli appalti hanno firmato. Quindi la soluzione della rescissione si dimostra giuridicamente percorribile.
Le imprese a cui sono stati revocati i contratti sono: Gilc Impianti Srl, Engineering Informatica Spa, Alstom Ferroviaria Spa, Siemens Spa e CTF.
Il direttore generale Atm Arrigo Giana, ha inoltre richiesto all’Anac il commissariamento, chiedendo la nomina di un commissario che si sostituisca al management. Giana ha spiegato che al momento Atm è “parte lesa” nel processo: “Le aziende coinvolte le buttiamo tutte fuori dalle scatole. Abbiamo dato mandato ai nostri avvocati di avviare un’azione legale nei confronti di tutte le aziende che con il loro comportamento hanno causato dei danni ad Atm”.
Andrea Curcio