Revoca ad Autostrade, Mercoledì si pronuncia la Corte Costituzionale
Chi gestirà il nuovo Ponte Morandi?
Mercoledì 8 luglio la Corte costituzionale si pronuncerà sul ricorso presentato da “Autostrade per l’Italia” contro il decreto con cui fu esclusa la società concessionaria dai lavori per il nuovo ponte Morandi.
La sentenza che verrà fuori dalla Consulta sarà decisiva in merito alla questione della sospensione delle concessioni alla società Autostrade dopo il crollo del ponte Morandi nel 2018, tema caro ai 5 stelle e su cui la maggioranza è divisa.
Se il reclamo della società Autostrade, venisse accolto anche solo in parte dai giudici costituzionali, si farebbe strada l’ipotesi già maturata da molti ministri e dall’ala “governista” del Movimento, cioè quella di rinunciare alla revoca.
D’altronde già il Ministero dei Trasporti ha chiesto un parere giuridico sulla questione, dal quale emerge chiaramente che sarebbe meglio abbandonare l’ipotesi della revoca delle concessioni, in quanto sarebbe non solo rischiosa da un punto di vista legale, ma anche eccessivamente onerosa da un punto di vista economico.
All’interno dell’azienda si stanno affrontando molteplici riunioni sull’argomento. Il tentativo che si sta facendo è quello di limitare quanto più possibile il peso della famiglia Benetton all’interno della società, con una riduzione significativa delle azioni in capo ad Atlantia (società dei Benetton che ha attualmente la maggioranza in Aspi), in favore di una presenza pubblica quanto più determinante.
Sarà la sentenza di Mercoledì ad indicare la sorte del gruppo, anche se la decisione sembra già scontata.
Dopo la sentenza una soluzione dovrà essere trovata con notevole celerità. Anche perché il primo Agosto ci sarà verosimilmente l’inaugurazione del nuovo Ponte Morandi e in quell’occasione sarà necessario avere chiarezza: chi gestirà la nuova infrastruttura?
Persino il Quirinale ha fatto notare che non si può proseguire in questa indeterminatezza su un problema tanto delicato.
Un’ipotesi temporanea sarebbe quella di consegnare il nuovo ponte sempre al Commissario. In certi ambienti c’è la volontà di coinvolgere la società Anas.
Si attende la pronuncia della Corte, che in molti casi lascia spiazzati tutti.
Andrea Curcio