Dl Semplificazioni: approvato “salvo intese”.
La scorsa notte è stato trovato un accordo sul Dl Semplificazioni, “salvo intese”. È rimasto fuori tuttavia l’elenco sulle opere da sbloccare.
La “madre di tutte le riforme”. È la definizione che il premier Giuseppe Conte ha dato al DL Semplificazioni, approvato ieri dopo una riunione notturna del Consiglio dei ministri durata dalle 23:00 alle 04:00 del mattino. Questo dopo che la settimana scorsa il testo era stato rinviato. Stavolta l’accordo è stato trovato, “salvo intese” che fonti ministeriali assicurano essere di natura tecnica e non politica.
Lo scopo di questa riforma è snellire e semplificare una serie di norme e procedure per velocizzare la ripresa del Paese. Il testo è composto da una cinquantina di articoli e riguarda quattro ambiti principali: contratti pubblici ed edilizia, procedimenti e responsabilità, sostegno e diffusione dell’amministrazione digitale, attività d’impresa, ambiente e green economy. Conte si prepara a presentarlo ai colleghi europei in vista del prossimo Consiglio Ue che si terrà il 17 e 18 luglio. Tuttavia rimangono ancora alcuni punti da definire.
Ha fatto storcere il naso a molti il fatto che la lista di opere da sbloccare, tra le 40 e le 50, non sia stata inclusa nel testo finale. Tali opere godranno di una sorte di corsia preferenziale sul “modello Genova” per la ricostruzione del Ponte Morandi e saranno affidate a dei commissari appositamente scelti la cui nomina dovrebbe arrivare entro fine anno. Il dibattito interno alla maggioranza tuttavia si è acceso sulla possibilità per i commissari e per la stazioni appaltanti di muoversi in deroga a tutte le norme, ad esclusione di quelle penali, antimafia e sulla sicurezza del lavoro, per far fronte all’emergenza covid-19.
Il punto più delicato forse è quello della modifica del reato di abuso d’ufficio che si verifica quando un soggetto si avvantaggia violando norme di legge o di regolamento. Con la modifica, nonostante Italia Viva abbia messo a verbale la sua riserva, sarà punibile chi violerà “specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali residuino margini di discrezionalità”.
Altri elementi fanno sorgere qualche dubbio sull’effettiva velocizzazione delle procedure. Come il passaggio in cui è previsto un “controllo concomitante” (dunque non a posteriori) della Corte dei Conti, su richiesta del governo, “sui principali piani, programmi e progetti relativi agli interventi di sostegno economico e di rilancio dell’economia nazionale”. Prima di agire dunque bisognerà aspettare la verifica della Corte dei Conti che dovrà accertare eventuali irregolarità.
Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, commentando il Dl Semplificazioni ha affermato che “servono regole semplici senza passi indietro sulla legalità”. Bonomi si augura che il governo prenda in considerazione le proposte avanzate dal mondo delle imprese sottolineando come Confindustria chieda esplicitamente “che il decreto non investa solo tutte le fasi che allungano incredibilmente i tempi dei procedimenti essenziali per l’iniziativa privata e le infrastrutture pubbliche, ma che indichi anche tempi molto più rapidi per perseguire chi viola le norme in materia, e per non dover più aspettare decenni per abbattere gli ecomostri edilizi, com’è invece avvenuto nella storia italiana”.
Simone Fausti