Il mercato immobiliare torinese è in crisi a causa del Covid
I numeri della 21esima edizione del Borsino Immobiliare Fimaa Torino, la pubblicazione che raccoglie e analizza i valori immobiliari della Città di Torino e dell’Area metropolitana, sono piuttosto chiari: il mercato immobiliare torna ai numeri del 2016, con un calo di oltre 100 mila compravendite.
“L’edizione 2020 del nostro Borsino immobiliare – spiega il presidente Fimaa Torino, Franco Dall’aglio – viene pubblicata e presentata in un contesto di mercato immobiliare ricco di incognite, dove risulta ancora difficile, nonostante si sia giunti ormai alla conclusione del primo semestre, dare indicazioni certe sul percorso che il mercato immobiliare seguirà man mano che rientrerà l’emergenza sanitaria imposta dal Covid-19, nell’auspicio che non si verifichi un’emergenza di ritorno”.
La città, negli ultimi mesi, ha ovviamente e inevitabilmente registrato difficoltà legate al lockdown, con un calo significativo dei turisti, ma anche del mercato degli affitti a lungo termine, mutato anche a causa del mutamento della richiesta da parte di lavoratori e studenti universitari fuori sede, ma in questo contesto mutato, cambiano anche le esigenze e le richieste delle persone, complice lo smart working e il desiderio di avere maggiori spazi, aree esterne, giardini, terrazzi.
Quello di quest’anno avrebbe dovuto essere l’anno della ripartenza del mercato immobiliare, ma poi è arrivato il blocco e si è portato dietro un capovolgimento dei numeri previsti. A Torino il 2019 si era chiuso con un timido segno più per le compravendite. Le stime per il 2020 fissavano la crescita al 3,5 per cento, e al 6,5 per cento in più di acquisti sulle nuove costruzioni, ma così non è andata.
Il Centro Studi di Abitare Co. – società di intermediazione immobiliare focalizzata sulle nuove residenze – ha realizzato un confronto fra i dati del mercato in relazione alla Fase 1 e alla Fase 2. Secondo questi dati a fine anno potrebbero mancare circa 11 mila transazioni complessive (-21% del 2019) e un valore del fatturato totale che non supererà il miliardo e mezzo di euro.
A causa del Covid inoltre molti cantieri sono rimasti bloccati e c’è stata quindi anche una diminuzione delle vendite del 15% rispetto allo scorso anno, pur a fronte di un aumento dell’offerta, come confermato dai dati dell’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate. Secondo Abitare Co., infine, per questa parte finale di 2020, per le nuove residenze i prezzi di vendita potrebbero crescere del 2,5 per rispetto al 2019.
In generale, l’effetto Covid in Italia sul mercato immobiliare farà chiudere l’anno con una flessione complessiva di circa il 18%, passando da 603 mila a 494 mila transazioni.
Aldo Drappero