Caporalato, confiscata l’azienda agricola Cascina Pirola (straBerry)
L’azienda agricola Cascina Pirola di Cassina De Pecchi, dal valore di 7,5 milioni di euro, è stata posta sotto sequestro su richiesta della procura di Milano. L’accusa è di caporalato.
L’azienda è nota principalmente per gli ape piaggio multicolori della straBerry, che è il marchio commerciale con cui viene venduta la frutta prodotta nella cascina.
Sono finiti sotto sequestro, tra terreni e fabbricati, 53 immobili, 25 veicoli strumentali e tre conti correnti. Nel frattempo è stato nominato un Amministratore Giudiziario.
I finanzieri ritengono di avere scoperto un sistematico meccanismo di sfruttamento illecito del lavoro agricolo a danno di circa 100 lavoratori, in prevalenza africani.
Gli accertamenti posti in essere anche dai militari hanno permesso di rilevare parecchie anomalie nelle procedure di assunzione e di retribuzione dei lavoratori, oltre a gravi violazioni per ciò che concerne l’assunzione di braccianti agricoli.
La fascia oraria di lavoro di ciascun dipendente sarebbe stata di ben oltre 9 ore al giorno, per una paga oraria di €4.50, a fronte del minimo di €7,50 stabilito dal contratto collettivo nazionale.
Grazie al supporto di personale dei Vigili del Fuoco e dell’ATS di Milano, si è potuto constatare come anche le condizioni di lavoro nei campi erano degradanti: i braccianti sarebbero stati costretti a sforzi fisici gravosi per velocizzare la raccolta dei frutti, in barba a qualunque norma di distanziamento sociale anti covid e sotto la continua sorveglianza dei responsabili.
Secondo i pm, i titolari dell’azienda hanno potuto in questo modo abbattere i costi della produzione e massimizzare i guadagni.
Le indagini sono state avviate in seguito alle denunce di ben 7 persone che lavorano all’interno dell’azienda: due amministratori, due sorveglianti, due impiegati amministrativi ed un consulente del lavoro esterno.
Andrea Curcio