Banda ultralarga, dirottati 1,1 miliardi sull’emergenza covid
Il Governo aveva stanziato 1,1 miliardi per il Piano banda Ultralarga, ma il coronavirus ha fatto slittare il loro utilizzo di due anni.
Mentre si aspettano 6 miliardi nell’ambito del Recovery Plan, il Governo ha ritenuto di dirottare i fondi destinati al Piano Banda Ultralarga sull’emergenza covid.
Il Comitato interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) ha disposto un’operazione analoga per i fondi che erano destinati ai “patti per il Sud” e sta rimodulando i profili finanziari annuali del piano banda Ultralarga: per l’anno 2020 restano solo 500 milioni rispetto agli 1,6 miliardi previsti.
Il risultato di tale slittamento, nonostante il Governo rassicuri che è stata modificata la “cassa” e non la competenza, è che le cosiddette “aree grigie” del Paese, non vedranno dotarsi neanche quest’anno di una copertura infrastrutturale con la fibra ottica.
Le aree grigie, di cui si parla dal 2017, sono quelle aree in cui è presente un unico e solo operatore di rete: si tratta in prevalenza di zone urbane periferiche e dei distretti industriali.
Si nota come sia paradossale che proprio i distretti industriali siano stati lasciati per ultimi nel momento in cui si parla tanto di Industria 4.0 e di digitalizzazione delle imprese.
Sebbene lo slittamento sia stato imposto dall’emergenza, alcuni fanno notare che è anche un modo per prendere tempo in vista della costituzione della rete unica Tim-Open Fiber con AccessCo, che avverrà almeno tra un anno. Si evita così di lanciare bandi di gara senza che il soggetto logicamente designato ad impiegare le risorse venga alla luce.
Andrea Curcio