Cresce il numero di italiani che si indebitano ma le rate diventano più sostenibili.
Durante il primo semestre del 2020 la domanda di credito degli italiani è cresciuta del 4,8% a livello tendenziale che porta circa quattro cittadini su dieci ad avere un prestito o un mutuo attivo, pari al 41,3% della popolazione maggiorenne.
È quanto emerge dalla mappa del credito Mistercredit di Crif che ha elaborato gli ultimi dati scoprendo che l’aumento di coloro che hanno scelto di ricorrere al credito per diversi motivi quali l’acquisto di un immobile o semplicemente per sostenere le proprie spese, è legato principalmente alle condizioni favorevoli dell’offerta e a una elevata sostenibilità del debito. Quest’ultimo forse è l’elemento più interessante: la percentuale di coloro che non riescono a rimborsare il prestito che hanno contratto, misurata dal tasso di default, è scesa in un anno dall’1,9% all’1,6%.
Per quanto riguarda l’importo della rata media questo si aggira attorno ai 333 euro, un valore inferiore di circa il 3,2% sull’anno. Tale calo, oltre alla contrazione dei tassi, è dovuto ad una elemento intrinseco della popolazione che storicamente si caratterizza per un atteggiamento prudenziale poiché gli italiani privilegiano rimborsi più lunghi. I prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi quali auto, moto, elettronica, elettrodomestici, viaggi, etc, rappresentano la maggioranza dei finanziamenti attivi, pari al 46,2%. I prestiti personali invece si attestano al 32,8%. L’esposizione residua, cioè la quota pro-capite di prestito ancora da rimborsare, è di 32.253 euro.
L’ampliamento della platea di coloro che si indebitano è stimolata anche da un costo del denaro particolarmente favorevole dal momento che i tassi applicati sono ai minimi storici. Da sottolineare anche la crescita della domanda di mutui che ad agosto ha registrato un +34%.
Come spiegato da Beatrice Rubini, direttore della linea Mister Credit di CRIF «nel complesso la platea di consumatori che hanno attivato un mutuo o un prestito è cresciuta ulteriormente ma sempre ponendo grande attenzione alla sostenibilità degli impegni assunti, optando per rate mensili meno pesanti rispetto al reddito disponibili e piani di rimborso più lunghi».
Simone Fausti