Sei miliardi per le assunzioni. In ballo lo smantellamento del decreto dignità
Il Governo, su spinta del PD e Italia Viva, starebbe studiando uno sgravio fiscale triennale, che potrebbe attestarsi almeno al 50%, per tutte le assunzioni stabili. L’esonero sarebbe addirittura del 100% se i contratti sono a tempo indeterminato e rivolti agli under 35 (apprendistati inclusi).
In questo modo si va a potenziare l’attuale incentivo triennale introdotto dalla scorsa legge di bilancio, i cui effetti sembrano incoraggianti: 38.574 contratti stabili agevolati, cifra che in tempi di epidemia non è scontata.
L’obiettivo è quello di incoraggiare le assunzioni, specialmente quelle giovanili, anche perchè i numeri sulla disoccupazione ed inoccupazione sono in perenne peggioramento.
La sottosegretaria al Lavoro Francesca Puglisi ha comunicato che il Governo si muoverà nella direzione di rendere molto più conveniente per le imprese la formula dei contratti a tempo indeterminato, senza però rendere “eccessivamente rigidi i contratti a termine”.
Nel frattempo Italia Viva ha presentato in Senato un emendamento per la proroga dei contratti a tempo determinato, per un massimo di due volte, senza penalità e condizionalità, derogando così alla normativa del decreto dignità.
La copertura degli sgravi fiscali per le assunzioni dovrebbe ammontare a 5 o 6 miliardi, rispetto ai venti miliardi destinati alla materia lavorativa provenienti dal Recovery Fund.
Il Governo intende concentrarsi poi sugli ammortizzatori sociali. Tra gli strumenti pensati, oltre a quello dell’integrazione salariale, ci sarebbe una formazione mirata per i lavoratori che rischiano di essere licenziati da un’azienda in procinto di fallire, al fine di ricollocarli in breve tempo nel mercato del lavoro.
Per quanto riguarda il blocco dei licenziamenti, valido fino alla fine dell’anno, non è stata presa ancora una decisione. Il Governo si riserva di valutare come sarà la situazione a dicembre.
Andrea Curcio