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    Una soluzione di Sala contro i contagi? Riattivare Area B

    La curva dei contagi cresce a Milano e provincia, ma sembra preoccupare di più il tasso di inquinamento. Da Regione Lombardia: decisione del Comune di Milano presa in autonomia.

    Nelle ore in cui la curva dei contagi continua a registrare numeri in crescita e sul tavolo degli organi istituzionali sono al vaglio soluzioni per sciogliere il nodo del trasporto pubblico, Milano riattiva Area B. Le telecamere della zona traffico limitato antismog più grande d’Europa si sono riaccese giovedì dopo il lungo stop del 12 marzo scorso all’inizio della fase di lockdown. 55 varchi attivi, sui 187 disponibili, a monitorare dal lunedì al venerdì gli accessi alla città, vietati ai veicoli più datati e responsabili delle emissioni maggiormente inquinanti dalle 7.30 del mattino fino alle 19.30.

    Una decisione slegata dal contesto particolare di Milano e provincia, che sembra non tenere in considerazione le criticità emerse in questi giorni relativamente alla pressione sui mezzi pubblici e sulle quali si sta ragionando per arrivare a soluzioni che consentano di contenere il dilagare dei contagi. Questione di priorità. “Vogliamo evitare che le strade di Milano siano congestionate dal traffico e in particolare da veicoli inquinanti – ha detto l’assessore alla mobilità Marco Granelli – per questo riteniamo sia necessario riattivare Area B”. Una scelta sulla quale ha pesato anche la possibilità, a partire dal 15 ottobre, di riavviare gli impianti termici che contribuiscono all’innalzamento dei valori degli inquinanti nocivi per la salute.

    I dati resi noti dal Comune sull’evoluzione dei flussi di traffico in città, parlano di un indice di congestione, nella settimana compresa tra il 21 e il 25 settembre, superiore del 2,5% a quello pre-Covid. L’indice, nelle ore di punta mattutine – tra le 7 e le 9 – risulta inferiore di circa due punti percentuali, ma arriva a superare il 10% nelle ore pomeridiane più trafficate. Per quanto riguarda gli ingressi dei veicoli in città, rilevati dalle telecamere dei varchi nella settimana che va dal 28 settembre al 2 ottobre, sono il 90% di quelli in ingresso nei due mesi antecedenti la pandemia, quando si contavano fino a 900mila accessi giornalieri in Area B.

    Soglie che allarmano l’amministrazione, che suggerisce di preferire l’utilizzo dei mezzi pubblici: “Ad oggi il trasporto pubblico è in grado di accogliere ulteriori passeggeri”, è la precisazione di Granelli. Nella prima settimana di ottobre in metropolitana ci sono stati circa 765mila passeggeri, pari al 54% dello stesso periodo del 2019.

    Coerentemente con le limitazioni alla circolazione dei veicoli adottate da Regione Lombardia, fanno sapere dal Comune, è stata posticipata l’entrata in vigore dei divieti di circolazione nella ztl dei veicoli immatricolati per il trasporto di persone e commerciali Euro 1 benzina e commerciali Euro 4 senza FAP all’11 gennaio 2021.

    E proprio da Regione Lombardia arriva il commento dell’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, alla scelta di riattivazione di Area B: “Sia chiaro che questa è una decisione del Comune di Milano, presa autonomamente – ha puntualizzato – Ribadisco la contrarietà mia e della Regione di riattivare le telecamere di Area B in un momento in cui affollare ancora di più i mezzi pubblici vuol dire aumentare e non ridurre i rischi per la salute dei cittadini”. Il sindaco Sala non ha escluso che si possa fare una retromarcia, ma a questo punto vien da chiedersi: non ci si poteva pensare prima?

    Micol Mulè

     

     

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