Governo: bene rimbalzo del Pil ed estensione dello smartworking per i genitori
Gualtieri soddisfatto dei dati del 3° trimestre sul Pil. Nel frattempo viene esteso lo smartworking in alcune situazioni
Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, intervenendo alla 96° edizione della Giornata Mondiale del Risparmio, si è detto soddisfatto del rimbalzo del Pil italiano che nel terzo trimestre di quest’anno ha fatto registrare un + 16,1% a livello congiunturale, un valore superiore alle aspettative. Questo risultato ha portato l’inquilino del Mef a confermare le stime contenute nella Nadef (la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza) che per quest’anno prevedono una chiusura a -9% per quanto riguarda il prodotto interno lordo.
Nonostante dunque incomba la possibilità di un nuovo lockdown generalizzato, Gualtieri non ritiene probabile un peggioramento delle stime “anche nell’eventualità che nel quarto trimestre si verifichi una flessione dell’attività economica dovuta alle misure restrittive annunciate domenica scorsa dal governo e all’impatto sui consumi dalla diffusione della pandemia”.
Allargando tuttavia lo sguardo all’intero 2020, i dati del terzo trimestre raccontano una situazione tutt’altro che positiva con il Pil che ha fatto registrare un -4,7% a livello tendenziale. Un fattore che in realtà anche il ministro ha ben presente, a tal punto che ieri si è affrettato ad aggiungere che le difficoltà economiche dei prossimi mesi potrebbero pesare sulla crescita del Pil nel 2021, stimata al 6%, “ma la ripresa sarebbe solo rinviata, non pregiudicata”.
Nel frattempo il decreto Ristori è intervenuto modificando il decreto Agosto per quanto riguarda la sezione dello smartworking. Le scuole infatti rimangono aperte e nel caso in cui un figlio sia costretto ad un periodo di quarantena a seguito di un riscontro di positività al covid, il provvedimento permette al genitore-lavoratore di ricorrere allo smartworking per tutto il periodo corrispondente all’isolamento del figlio quando questi sia minore di 16 anni. Con il decreto precedente tale soglia era stata fissata a 14 anni.
Il ricorso al lavoro agile è consentito anche nel caso in cui venga imposta la didattica a distanza e i genitori abbiano un figlio convivente minore di 14 anni. Qualora però il figlio abbia tra i 14 e 16 anni di età, allora i genitori hanno sì il diritto di lavorare da casa ma senza “corresponsione di retribuzione o indennità nel riconoscimento di contribuzione figurativa”. Ciononostante permane “il divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro”.
Simone Fausti