La frenetica crescita dei contagi allarma le Regioni
In attesa dell’ennesimo dpcm per tentare di bloccare la crescita dei contagi, si adottano a livello locale misure in ordine sparso che creano confusione
La curva dei contagi continua a crescere ad un ritmo frenetico. In questo contesto, da più parti, ci si interroga se le misure disposte dal Governo con l’ultimo dpcm possano essere realmente efficaci per ridimensionare la crescita. La risposta è tendenzialmente negativa.
Dall’Iss fanno sapere che è necessario prendere misure coraggiose con tempestività. Lo auspicano anche i medici dagli ospedali.
Gran parte della popolazione pensa che un nuovo lockdown generalizzato sia ormai inevitabile.
Le Regioni, nel frattempo, stanno predisponendo misure ulteriori e più restrittive di quelle sancite a livello nazionale, come il coprifuoco alle 23.00. Alcuni sindaci hanno ridotto il trasporto pubblico locale del 50%. Quello che vediamo è l’adozione di misure locali in ordine sparso, che rischiano di aggravare la confusione e la perplessità tra i cittadini.
La Regione Campania ha deciso di chiudere le scuole dell’infanzia a partire dal 2 novembre.
Le scuole medie dell’Umbria faranno didattica solo a distanza, ad eccezione di quelle nei laboratori. Rimane garantita l’attività in presenza per gli alunni con bisogni educativi speciali.
Allo scopo di evitare assembramenti per la festa di Halloween, è stato introdotto un divieto di mobilità dalle ore 22.00 di questa notte fino alle 5, che sarà replicato anche questa sera.
In Valle d’Aosta, dove si registra un livello di contagio molto preoccupante in proporzione agli abitanti, si è deciso di introdurre un coprifuoco a partire dalle ore 21.00.
Andrea Curcio