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    Il governo pensa a un nuovo scostamento di bilancio da 20 miliardi

    Il governo pensa a un nuovo scostamento di bilancio da 20 miliardi

    L’esecutivo sta considerando un nuovo scostamento di bilancio per finanziare i contributi all’economia colpita dalla seconda ondata di covid.
    Col peggiorare della situazione epidemiologica in diverse parti d’Italia, il governo sta pensando a un nuovo scostamento tra i 10 e 20 miliardi di euro per il 2021 e a un decreto Ristori-ter. Per quanto riguarda un eventuale terzo decreto Ristori, questo dovrebbe essere finanziato dalle entrate prodotte nel terzo trimestre e potrebbe comportare misure quali un nuovo sgravio dell’Irpef su canoni di locazione e l’estensione del blocco dei licenziamenti oltre marzo dell’anno prossimo.

    Il nuovo scostamento di bilancio invece riguarderebbe il medio periodo dal momento che le sofferenze dell’economia italiana rischiano di prolungarsi per tutto il 2021. Al momento, la situazione emergenziale impedisce di preoccuparsi eccessivamente della crescita del debito pubblico. Nelle ultime settimane il rating sovrano dell’Italia non ha subito nessun declassamento: Standard & Poor’s ha confermato il rating italiano a BBB con un miglioramento dell’outlook che è passato da negativo a stabile. Anche Moody’s non ha cambiato la sua stima che rimane Baa3 con outlook stabile. Ciononostante il problema principale per l’esecutivo sono le tempistiche per l’approvazione di un ulteriore scostamento.

    Mentre la legge di bilancio prosegue il suo iter parlamentare, l’approvazione di un ulteriore scostamento costituirebbe una sorta di manovra parallela che tuttavia in qualche modo deve rientrare nel perimetro definito dalla Nadef. Si prevede che il voto finale avverrà verso metà dicembre, essendo necessarie diverse audizioni e tenendo conto di probabili emendamenti. Una previsione ottimistica nella misura in cui tutto fila liscio e ciò non è per nulla scontato. Sulle tempistiche infatti il governo non brilla per efficienza: basti pensare che mancano ancora 37 dei 38 decreti attuativi previsti dal decreto Semplificazione, quello che dovrebbe rilanciare gli investimenti pubblici, già pesantemente rallentati dallo scoppio della pandemia.

    A questa sorta di doppia manovra sono agganciate le speranze della maggioranza nel risollevare un’economia che nonostante abbia conosciuto un netto rimbalzo nel terzo trimestre, ora rischia di vanificare tali progressi nell’ultimo trimestre dell’anno. A livello europeo Christine Lagarde ha recentemente espresso diversi timori sulla capacità della zona euro di mantenere i risultati registrati in estate. La presidente della BCE ha più volte ribadito che con i contagi in aumento buona parte dell’Europa, la ripresa economica rischia di essere irregolare, intermittente e soprattutto condizionata all’implementazione del vaccino le cui ultime notizie fanno ben sperare anche se rimangono diversi ostacoli da superare come la capacità di distribuire milioni di dosi in tutto il mondo.

    Simone Fausti

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