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    Cornaredo, all’ “Olmo” si cucina a distanza

    Nell’istituto superiore di enogastronomia ed ospitalità alberghiera la didattica a distanza è più complicata, ma con passione e creatività si continuano a formare gli chef del futuro.

    L’ingrediente principale è la condivisione, nel bene e nel male. Così all’istituto superiore di enogastronomia ed ospitalità alberghiera “Olmo” di Cornaredo, nonostante le difficoltà della didattica a distanza, si continua a cucinare mettendo in campo passione e creatività per formare gli chef del futuro.

    Come nel resto delle scuole superiori lombarde, anche qui gli oltre 350 studenti sono costretti a seguire le lezioni da casa, sebbene già dalla riapertura a settembre fossero attrezzati e organizzati secondo tutti i protocolli sanitari per garantire lo svolgimento delle lezioni in presenza. All’ “Olmo”, per ora, gli unici a rimanere in classe – o meglio in cucina -sono i docenti che, nel collegamento quotidiano, illustrano le ricette mostrando agli allievi gli ingredienti e spiegando nel dettaglio tutti i passaggi per eseguirle a regola d’arte. Da casa gli studenti, rigorosamente in divisa, devono cimentarsi nella loro realizzazione ed inviare un video ai professori sulla base del quale verranno poi valutati.

    Per l’istituto, i laboratori costituiscono il centro delle attività scolastiche e la direzione è consapevole delle difficoltà che può costituire un collegamento a distanza nello svolgimento di lezioni pratiche, dove è opportuno che gli alunni mettano “le mani in pasta” sotto la guida attenta dell’insegnante nel dirigere il procedimento. Ma non si demorde. I docenti, accanto alla professionalità, mettono in campo una buona dose di creatività per agevolare la continuità dell’apprendimento e rendere interessanti le lezioni, seppur da remoto.

    Nulla è lasciato al caso o all’improvvisazione. Nelle cucine dell’“Olmo” si impara la storia che sta dietro ad un piatto e, prima di procedere alla sua realizzazione, si studia la parte teorica relativa agli ingredienti che lo compongono. Stagionalità e territorio è il connubio che guida la programmazione delle ricette da sottoporre agli studenti, con un occhio di riguardo al portafoglio per le famiglie. Nessun piatto proposto, infatti, comporta l’utilizzo di materie prime costose in modo tale che tutti possano realizzarlo. Semplicità è la parola d’ordine.

    Inaugurato nel settembre 2017, l’“Olmo” può contare di un corpo docente d’eccezione di cui fa parte anche lo chef stellato Davide Oldani, cornaredese doc e mentore all’interno dell’istituto, che proprio a pochi passi dalla scuola ha il suo ristorante “D’O” sul quale affaccia l’olmo da cui l’istituto prende il nome. Insieme a lui, altri illustri colleghi hanno deciso di coinvolgersi e dare il proprio contributo nella formazione dei giovani futuri chef.

    Micol Mulè

     

     

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