Come anticipato nel precedente “focus”, parliamo di bilanci, alla cui redazione sono tenute – per legge – imprese o organizzazioni “no profit” di medie-grandi dimensioni.
Essi sono documenti giuridico-contabili da redigere in base a precise norme tecniche e legali: hanno lo scopo di tradurre in quantificazioni numerarie l’attività d’impresa e sono accompagnati da relazioni esplicative al fine di rendere conoscibili ai terzi interessati (clienti, fornitori, organi di pubblica amministrazione, istituti finanziari, etc.) le caratteristiche dell’impresa, l’attività svolta in un determinato periodo (di solito 12 mesi) e i risultati economico-patrimoniali conseguiti.
Ma la formulazione del Bilancio, (quale” resoconto” di attività svolta o quale “previsione” di quanto si prevede di operare in un successivo periodo) si avvia a diventare – oggi – strumento base di gestione anche per le piccole e micro strutture imprenditoriali e no-profit.
Nella sua forma minima prevede due parti distinte e comunque correlate fra loro: lo Stato Patrimoniale e il Conto Economico.
Lo Stato Patrimoniale – nella sezione delle “attività” sintetizza, in valore monetario, l’entità dei beni strumentali impiegati nell’attività produttiva, la liquidità di cui l’impresa può disporre (Cassa, Banca, titoli di credito, etc.) nonché – classificati per tipologia – l’ammontare dei crediti vantati nei confronti di terzi (clienti, depositi presso terzi, anticipazioni a fornitori, etc.) le rimanenze di magazzino, con l’individuazione di eventuali “lavori in corso” e beni presso terzi, nonché ogni altro bene o diritto attribuibile alla sfera d’impresa.
Nella sezione delle “passività” andranno poste le valorizzazioni delle seguenti componenti: impegni di carattere finanziario (debiti verso istituti di credito o altri enti finanziatori), anticipi ricevuti da clienti, debiti verso fornitori, dipendenti ( con evidenza delle indennità di fine lavoro maturata) o altri collaboratori, debiti verso l’Erario e Enti di previdenza, i fondi di ammortamento –quale totalizzazione delle quote di valore dei beni (materiali ed immateriali) esistenti e utilizzati nell’attività nonché ogni altro diritto che i terzi vantino nei confronti dell’impresa.
La differenza tra Attività e Passività – se positiva- costituirà il Patrimonio netto dell’impresa
(Capitale proprio dell’imprenditore, utili non prelevati, fondi attivi comunque accantonati);
se tale differenza assume valore negativo segnerà il Deficit d’impresa.
Il Conto Economico, parallelamente, anch’esso si compone di due sezioni: Componenti positivi e Componenti Negativi;
nella prima sezione – componenti positivi – vanno indicati tutti gli elementi che in un dato periodo (Esercizio) hanno costituito elementi positivi di gestione (vendite e servizi prestati, entrate da impiego di risorse finanziarie, sconti e abbuoni ottenuti, insussistenze di precedenti passività, ed ogni altro elemento che abbia apportato – nel periodo considerato – maggiore “ricchezza” all’impresa;
nella seconda sezione- componenti negativi- di converso, vanno evidenziati tutti i costi sostenuti per il conseguimento dei componenti positivi: costi per materie prime, merci, servizi acquisiti, costi per lavoro dipendente e altri collaboratori ( con relativi contributi previdenziali e assistenziali), assicurazioni, minori valori di attività, imposte e tasse, valore degli ammortamenti di beni attribuibile al periodo considerato ed ogni altro credito o diritto vantato da terzi nei confronti dell’impresa nel corso dell’esercizio.
La differenza positiva (prevalenza dei valori della sezione dei Componenti Positivi) indicherà l’utile conseguito dall’impresa nel corso del periodo di tempo considerato, diversamente, la differenza negativa segnerà la perdita di esercizio.
Principio di competenza economica: attualmente, il conto economico è formulato secondo tale principio tecnico-giuridico e per il quale si imputano al citato conto i valori dei vari atti economici d’impresa posti in essere nel periodo temporale (esercizio) cui si riferisce il Bilancio, prescindendo
Dalla circostanza che siano stati effettuati anche i relativi pagamenti monetari.
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Continueremo con prossimi Focus: restiamo, come sempre, a disposizione per ogni approfondimento.
Dott. Giacomo Dino Trinchera
giacomo@studiotrinchera.com