Una ricerca di Assolavoro illustra quali siano le professioni più richieste dalle Agenzie del Lavoro negli ultimi due mesi del 2020.
Tra novembre e dicembre si stima che le Agenzie per il lavoro offriranno circa 90mila contratti. È quanto emerge da un’indagine di Assolavoro Datalab sui dati di Excelsior, Linkedin e Trovit. Secondo questo studio, nonostante il persistere della crisi del mercato del lavoro aggravata dal prolungarsi della pandemia da covid, presso le Agenzie del lavoro si riscontrano per lo più contratti di lavoro a tempo determinato con le tutele e la retribuzione tipica del lavoro dipendente. La ricerca prende in considerazione 30 figure professionali su cui si concentrano circa 297mila posizioni sul totale di 480mila vacancies rilevato dal rapporto Excelsior di Unioncamere.
Quali sono le figure più richieste? Per quanto riguarda le professioni ad alta qualifica, i più ricercati sono i professionisti sanitari, gli specialisti Ict, i responsabili vendite e gli export manager. Nello specifico, al primo posto ci sono gli infermieri qualificati che rappresentano la professione più richiesta, seguiti dai tecnici di laboratori insieme agli specialisti sanitari e infine i medici. Nel mondo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, invece, i più richiesti sono gli ingegneri software, seguiti dagli analisti software, dai sistemisti/tecnici di rete e dagli onsite manager.
Nell’ambito dei ruoli a media qualifica, c’è una forte domanda per gli operatori socio sanitari, i contabili e gli specialisti amministrativi e del mondo del credito, i responsabili di negozio, i consulenti di vendita, i badanti e infine gli addetti all’assistenza clienti e all’hepldesk assieme agli operatori call center.
Sul versante manifatturiero invece, sono particolarmente ricercati gli addetti allo stampaggio, alla lavorazione della lamiera e alle macchine a controllo numerico computerizzato. Seguono gli operai saldatori, tornitori e gli addetti alle macchine cnc, i tagliatori, i verniciatori e più in generale i metalmeccanici specializzati per le industrie del Made in Italy. Parallelamente c’è domanda anche per autisti e corrieri. Al Nord si registra la quota maggiore tra le 90mila posizioni ricercate: 55% contro il 25% del Sud e il 20% del Centro.
Nel frattempo un’altra ricerca condotta Censis assieme al Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, avverte che le piccole imprese sono a rischio decimazione. Secondo questa indagine, circa 460mila piccole imprese italiane (con meno di 10 addetti e sotto i 500mila euro di fatturato) sono a rischio chiusura a causa della pandemia: una quota pari all’11,5% che dà lavoro a quasi un milione di persone e rappresenta un fatturato complessivo di circa 80 miliardi di euro. Il giudizio sul supporto statale mostra luci e ombre. Secondo gli intervistati è necessario intervenire immediatamente su alcune lacune che sono emerse nei provvedimenti di questi mesi: il 79,9% dei commercialisti chiede maggiore chiarezza nei testi normativi, il 76,7% domanda tempestività nei chiarimenti sulle prassi amministrative e il 70,7% richiede un numero inferiore di adempimenti.
Simone Fausti