Il dpcm natalizio introduce delle novità per quanto riguarda gli spostamenti, i centri commerciali, i cenoni e la scuola.
Da oggi, venerdì 4 dicembre, è in vigore l’ultimo dpcm varato dal governo che aggiorna le misure anti covid in vista del Natale. Se da un lato infatti l’esecutivo spera di poter portare tutte le regioni in zona gialla entro metà dicembre, dall’altra parte vuole evitare gli esodi natalizi e i grandi spostamenti, motivo per cui ha optato per una linea dura.
Proprio sul versante degli spostamenti sono stati delineati i divieti più severi. Il Consiglio dei ministri di mercoledì sera ha approvato un decreto legge che permette di estendere fino a 50 giorni la validità del dpcm e che contemporaneamente limita gli spostamenti tra regioni. Dal 21 dicembre al 6 gennaio saranno infatti proibiti gli spostamenti anche tra zone gialle mentre il 25, il 26 dicembre e il 1° di gennaio non sarà possibile uscire dal proprio comune.
Rimane la preoccupazione soprattutto per le persone anziane che rischiano di passare il Natale da sole nelle proprie abitazioni. Su questo argomento è intervenuta a Rai Radio 1, Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute in quota Pd, la quale ha sottolineato la necessità di accompagnare il dpcm con chiarimenti che illustrino le misure in esso contenute: “È evidente che un anziano solo, è una persona alla quale bisogna provvedere, quindi uno si autocertifica e assistere al proprio genitore se questo è solo in un comune vicino, è una ragione di necessità”. Zampa ha spiegato che il divieto di uscire dal proprio Comune il 25, 26 e il 1° gennaio ha lo scopo di evitare che “arrivino un numero grande di persone da fuori per fare il pranzo di Natale insieme. Bisogna tenere conto della sicurezza e della tutela. Noi non vogliamo che le persone anziane restino sole, ma l’affetto non si deve trasformare in un rischio vero e proprio”.
Come negli scorsi provvedimenti, è consentito tornare alla propria residenza/domicilio ma con esclusione di seconde case qualora queste si trovino in una regione diversa. Permangono le eccezioni per motivi di lavoro, salute o necessità. Viene mantenuto il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino tranne che per Capodanno, giorno in cui è stato concesso un prolungamento fino alle 7 del mattino. I negozi saranno aperti fino alle 21 mentre i centri commerciali riapriranno nei fine settimana ma solo fino al 20 dicembre.
Per quanto riguarda i festeggiamenti, sarà possibile pranzare al ristorante anche a Natale, Santo Stefano e Capodanno, ma il consumo al tavolo è permesso fino a un massimo di quattro persone le quali tuttavia devono essere tutte conviventi. Resta in vigore il coprifuoco dalle 5 del mattino alle 18 anche per i bar e i locali. Sono vietati invece i cenoni negli hotel il 31 dicembre. Per chi invece rimane a casa, è possibile ospitare delle persone anche se vige la raccomandazione di evitare di pranzare con soggetti non conviventi.
Per quanto riguarda le scuole superiori, per qualche giorno sembrava che potesse realizzarsi un ritorno in classe anticipato a metà dicembre, ipotesi presto smentita dal momento che il tutto è rimandato a dopo le feste. Dal 7 gennaio sarà possibile tornare a fare lezione in presenza ma con una capacità ridotta del 50%. Infine, chi arriva dall’estero dovrà fare un tampone ma non la quarantena anche se, come spiegato dalla sottosegretaria Zampa, “chi va a fare la vacanza all’estero e torna, deve fare la quarantena”.
Simone Fausti