Alla vigilia del Natale l’incertezza regna sovrana, Paese allo stremo
Si passa dal colore giallo al rosso in un attimo. Stravolgimento delle regole fissate il 3 dicembre. È bastato un discorso della Merkel. Si aggiunge la crisi di Governo. Ristoratori presi in giro.
Italia tutta gialla, ma improvvisamente torna tutta rossa.
Il 3 dicembre il Governo adotta delle misure per il periodo natalizio. Vengono mantenuti aperti bar e ristoranti fino alle 18.00 nelle zone gialle e viene introdotto il divieto di spostamento tra i comuni. Già con l’introduzione di questo divieto, anche nelle zone gialle, iniziano le polemiche all’interno della maggioranza e nello stesso esecutivo. Si parla di un possibile allentamento della misura, magari escludendo i comuni molto piccoli.
Riaprono i negozi con apertura prolungata e al contempo il Governo invita i cittadini allo shopping natalizio con lo strumento del cashback, quindi con il rimborso del 10% sugli acquisti fatti tranne per quelli online.
Ma all’indomani dell’annuncio della cancelliera tedesca Angela Merkel, di un nuovo lockdown in Germania fino all’8 Gennaio, il Governo Italiano pare voglia tornare indietro.
A questo si aggiungono le immagini delle vie principali delle grandi città, molto affollate lo scorso weekend.
A cominciare dal Ministro Speranza, viene annunciato un inasprimento serio delle misure. Si parla addirittura di fare un lockdown in tutta Italia per il periodo natalizio, precludendo la mobilità anche all’interno del proprio Comune.
A rimetterci più di tutti sono i ristoranti, i quali hanno cominciato ad allestire i propri locali e ad organizzarsi con le prenotazioni. Ecco che il Governo vira verso la richiusura, generando un clima di incertezza e nervosismo a discapito delle famiglie e dei ristoratori.
Edoardo Maggiori, imprenditore milanese a capo delle catene La Filetteria Italiana e Magnaki, presidente di Fiepet-Confesercenti Milano, è uno di loro.
Secondo Maggiori la risposta del Governo arriverà il 23 sera, alla viglia del Natale: “Ormai siamo abituati, come i nostri dipendenti, a organizzarci all’ultimo”.
“Non si deve dimenticare poi – afferma Maggiori – che noi svolgiamo anche una funzione sociale: da noi vengono anche persone sole, che non hanno una famiglia con cui trascorrere le feste”.
Nonostante tutto, l’imprenditore è ottimista: “Ogni giorno vedo locali che chiudono. Alla fine della pandemia prevediamo un 50% delle attività chiuse. Sono convinto però che Milano, una volta finito questo incubo, ripartirà più forte di prima. Anche la folla che si è vista domenica è un segnale di vitalità”.
Resta il fatto che ancora oggi non è chiaro come dovremo comportarci nel periodo natalizio e nei giorni seguenti. Non è ancora stato stabilito quali ulteriori divieti verranno sanciti. Ristoratori ed addetti della filiera agro-alimentare non sanno come comportarsi, se confermare gli ordini o meno. Chi vive in casa da solo non sa se potrà raggiungere i genitori, magari 100 metri più avanti, almeno per il pranzo di Natale.
In questo contesto alquanto incerto si aggiunge l’instabilità del Governo, paventata dal leader di Italia Viva Matteo Renzi, che ha minacciato di non votare la legge di Bilancio nel caso in cui le sue richieste, tutt’ora ignote, non venissero accolte dal premier Conte.
Andrea Curcio